Il consiglio municipale riunito per continuare la battaglia per salvare le due sedi di via Casana e via dei Fabbri Navali.
Il Tribunale di Ostia rischia l'accorpamento a quello di Civitavecchia, la sede del Giudice di Pace la chiusura definitiva. I tagli alla giustizia restano al centro delle proteste del XIII Municipio, che in sede di consiglio ha ribadito il proprio 'no' alla perdita dei due importanti servizi per i cittadini.
“Stiamo continuando nel portare avanti la battaglia per lasciare a Ostia le due strutture – ha spiegato Giacomo Vizzani, presidente XIII Municipio – L’ipotesi di accorpamento non è certo la scelta più idonea per snellire la durata dei procedimenti legali", ha concluso Vizzani. Oltre tremila cause e procedimenti l'anno, quelli effettuati dal tribunale di via dei Fabbri Navali, numeri che basterebbero ad escludere Ostia dalle sedi da sopprimere, secondo i valori soglia stabiliti dalla Commissione Consultiva del Ministro della Giustizia.
"Oltre trenta tra amministrativi e magistrati impiegati nella struttura per una media di3mila processi l'anno, siamo una sede, direi, più che indispensabile per il territorio. – sottolinea Massimo Moriconi, dirigente Sezione Distaccata di ostia del Tribunale di Roma – La volontà di chiudere oltre 600 tribunali in tutta Italia riguarda il valore aggiunto di tali sedi, allora questi provvedimenti non dovrebbero riguardare la struttura di via Fabbri Navali".
Dati notevoli anche per il giudice di pace di via Casana, dove ormai la valanga di cause viene gestita dall'unico togato rimasto in carica. "Il Giudice di Pace di Ostia rappresenta un servizio alla cittadinanza non solo per quanto riguarda ricorsi e esecuzioni immobiliari. – spiega Claudio Fiorentino, unico 'superstite' di via Casana – Qui i cittadini possono rivolgersi anche per avere informazioni e aiuto per le cartelle esattoriali".
A prendere parte all’assise anche Amerigo Olive, Assessore XIII Municipio, Francesco Patrone, delegato del Sottosegretario Mazzamuto, Silvia Petrini, A.F.O.L., Damiano Ventura, A.F.O.L. Giovani e Ernesto Vetrano, Segretario Generale Centro Studi Akamof.
"Il Comune di Roma si sta impegnando per sostenere questa battaglia, siamo stati i primi a volere la sede distaccata del tribunale qui a Ostia", ha sottolineato Davide Bordoni, assessore alle attività produttive e litorale del Campidoglio.
“Il XIII municipio è un territorio particolarmente importante per l’elevato numero di abitanti, per la sua complessità geografica e sociale, caratteristiche che, come dimostrano sempre più frequenti episodi di cronaca, l’hanno reso attraente anche per la criminalita' organizzata – dichiara l'onorevole Jean-Leonard Touadi, deputato Pd - Questa serie di considerazioni qualitative basterebbero da sole ad escludere qualsiasi ipotesi di accorpamento ad altre sedi del Tribunale di Ostia. Se poi si prendono i dati sulla mole di lavoro svolto dagli uffici giudiziari locali in rapporto al numero di abitanti, ci si rende conto che i numeri emersi sono ben superiori alla soglia imposta dai criteri adottati dalla commissione competente perche' possa essere presa in considerazione l’idea diaccorpamento o di soppressione del Tribunale. Proprio per chiarirlo, ho presentato un’interrogazione parlamentare dalla quale mi aspetto una parola netta ed ultimativa”.
“Stiamo continuando nel portare avanti la battaglia per lasciare a Ostia le due strutture – ha spiegato Giacomo Vizzani, presidente XIII Municipio – L’ipotesi di accorpamento non è certo la scelta più idonea per snellire la durata dei procedimenti legali", ha concluso Vizzani. Oltre tremila cause e procedimenti l'anno, quelli effettuati dal tribunale di via dei Fabbri Navali, numeri che basterebbero ad escludere Ostia dalle sedi da sopprimere, secondo i valori soglia stabiliti dalla Commissione Consultiva del Ministro della Giustizia.
"Oltre trenta tra amministrativi e magistrati impiegati nella struttura per una media di3mila processi l'anno, siamo una sede, direi, più che indispensabile per il territorio. – sottolinea Massimo Moriconi, dirigente Sezione Distaccata di ostia del Tribunale di Roma – La volontà di chiudere oltre 600 tribunali in tutta Italia riguarda il valore aggiunto di tali sedi, allora questi provvedimenti non dovrebbero riguardare la struttura di via Fabbri Navali".
Dati notevoli anche per il giudice di pace di via Casana, dove ormai la valanga di cause viene gestita dall'unico togato rimasto in carica. "Il Giudice di Pace di Ostia rappresenta un servizio alla cittadinanza non solo per quanto riguarda ricorsi e esecuzioni immobiliari. – spiega Claudio Fiorentino, unico 'superstite' di via Casana – Qui i cittadini possono rivolgersi anche per avere informazioni e aiuto per le cartelle esattoriali".
A prendere parte all’assise anche Amerigo Olive, Assessore XIII Municipio, Francesco Patrone, delegato del Sottosegretario Mazzamuto, Silvia Petrini, A.F.O.L., Damiano Ventura, A.F.O.L. Giovani e Ernesto Vetrano, Segretario Generale Centro Studi Akamof.
"Il Comune di Roma si sta impegnando per sostenere questa battaglia, siamo stati i primi a volere la sede distaccata del tribunale qui a Ostia", ha sottolineato Davide Bordoni, assessore alle attività produttive e litorale del Campidoglio.
“Il XIII municipio è un territorio particolarmente importante per l’elevato numero di abitanti, per la sua complessità geografica e sociale, caratteristiche che, come dimostrano sempre più frequenti episodi di cronaca, l’hanno reso attraente anche per la criminalita' organizzata – dichiara l'onorevole Jean-Leonard Touadi, deputato Pd - Questa serie di considerazioni qualitative basterebbero da sole ad escludere qualsiasi ipotesi di accorpamento ad altre sedi del Tribunale di Ostia. Se poi si prendono i dati sulla mole di lavoro svolto dagli uffici giudiziari locali in rapporto al numero di abitanti, ci si rende conto che i numeri emersi sono ben superiori alla soglia imposta dai criteri adottati dalla commissione competente perche' possa essere presa in considerazione l’idea diaccorpamento o di soppressione del Tribunale. Proprio per chiarirlo, ho presentato un’interrogazione parlamentare dalla quale mi aspetto una parola netta ed ultimativa”.
FONTE: Valeria Costantini (ostiatv.it)