sabato 29 agosto 2015

Netanyahu: «Italiani, voi sbagliate. Pagate troppe tasse». E lo spiega con un grafico sul retro del menù

La curva di Laffer disegnata da Netanyahu sul retro del menù all’Expo

Il premier all’Expo prende un foglio e traccia la curva di Laffer: ecco dove sbagliate

Prima ha sgranato gli occhi: «What?!». Poi ha chiesto una penna e, disegnando un grafico sul retro del foglio con il menù della cena, Benjamin Netanyahu ha improvvisato la lezione di fiscalità. Suo interlocutore, nella saletta riservata del ristorante di Palazzo Italia, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala. Proviamo a ricostruire la scena.

Siamo, giovedì sera, al termine della visita (blindatissima) di Netanyahu all’Expo: padiglione di Israele, poi Cina, Stati Uniti e infine lo spazio italiano. Tutto bellissimo, «un grande successo», ripete lui davanti ai microfoni e in separate sedi. Al tavolo del ristorante gestito da Peck siedono anche la moglie del premier israeliano, Sara, e il commissario del Padiglione Italia Diana Bracco. Si parla ancora di Expo, «un’organizzazione davvero incredibile per un evento con così tante complessità», si complimenta. Poi la politica interna: «Ho sentito che il vostro primo ministro Matteo Renzi sta avviando una manovra per abbattere le tasse», è lo spunto. Ed ecco la domanda a Sala: «Ma lei quanto paga di tasse?». «Mah, circa il 50 per cento. Stupore di Netanyahu: «Come?!». Il premier scuote la testa e chiede a Sala una penna. La discussione si anima e interviene anche Diana Bracco, che è imprenditrice ed è stata ai vertici dell’associazione degli industriali: «Per le aziende è peggio, la tassazione in Italia è altissima».

Arriva il cameriere con la penna e Netanyahu illustra il principio della curva di Laffer: su un asse c’è il «tax rate», l’aliquota fiscale e sull’altro le «tax revenues», le entrate fiscali. Se tu tieni al massimo di 100 o al minimo di 0 (zero, ndr) le tasse, quello che incassi è sempre zero. Se tracci però la curva che incrocia i due dati, trovi un punto di equilibrio e verifichi che risali questa curva solo diminuendo le tasse. «Noi abbiamo fatto così — garantisce il premier israeliano — e ha funzionato. Siamo riusciti a tagliare l’aliquota fiscale dal 36 al 25 per cento e gli introiti fiscali sono cresciuti». Netanyahu, che fino al 2005 è stato ministro delle Finanze, garantisce che la teoria funzioni. Sala e Bracco ascoltano e memorizzano la curva di Laffer. La cena, dopo il risotto alla milanese, prosegue con il «branzino all’amo arrostito in foglie di lattuga, bottarga e vellutata di zucchine in fiore». Sala piega il foglio dove, dietro agli elaborati nomi dei piatti serviti, c’è la ricetta per pagare meno tasse garantendo più entrate allo Stato: «Posso conservarlo? chiede a Netanyahu. «Certo, non è un segreto». 

FONTE: Elisabetta Soglio (corriere.it)

lunedì 10 agosto 2015

La Turchia colpita da una raffica di attentati


Almeno 8 le vittime delle violenze nel Paese. Bomba contro stazione di polizia a Istanbul. Spari contro le forze di sicurezza nel sud-est del Paese. Sale la tensione con i curdi

Una raffica di attacchi sconvolge la Turchia, portando la violenza terrorista fino a Istanbul, dove anche il consolato Usa è finito nel mirino. Già provato dagli scontri con i guerriglieri del Pkk curdo dopo la rottura della tregua il mese scorso, il Paese ha vissuto oggi una giornata di sangue con un bilancio complessivo di 8 morti e 18 feriti in quattro diversi attentati.  

TENSIONE CON IL PKK  
Un’escalation del caos che imperversa da quando il 24 luglio Ankara ha iniziato la sua «guerra sincronizzata al terrorismo», bombardando le postazioni dell’Isis in Siria e del Pkk nel nord dell’Iraq. Negli attacchi odierni sono i gruppi eversivi di estrema sinistra a comparire sulla scena, nel giorno in cui 24 sospetti membri dell’Isis sono stati arrestati in diversi raid. Un quadro drammatico sul cui sfondo restano le tensioni politiche di un Paese ancora senza governo a più di due mesi dal voto

L’ESPLOSIONE ALLA STAZIONE DI POLIZIA  
La giornata nera di Istanbul è iniziata intorno all’una di notte, quandoun’autobomba ha colpito una stazione di polizia nel quartiere asiatico di Sultanbeyli. Dieci persone, tra cui 3 agenti, sono rimaste ferite, mentre l’attentatore è morto nell’esplosione che ha causato il crollo di parte dell’edificio di tre piani. Quando poi la polizia scientifica è arrivata sul posto per i rilievi, altri attentatori hanno aperto il fuoco, ammazzando un artificiere. Uno di loro è stato ucciso dai colpi di risposta. L’attacco è stato rivendicato su Twitter dal gruppo Hsb (Unità di difesa del popolo), una sigla di estrema sinistra di recente creazione, secondo cui i suoi militanti uccisi sarebbero in realtà 4. La notizia non è stata però confermata dalle autorità. 

ATTACCO AL CONSOLATO USA  
All’alba è stato invece preso di mira il consolato americano a Istanbul, nella zona europea di Sariyer. Due donne hanno sparato contro l’edificio, difeso da imponenti misure di sicurezza, senza causare vittime né danni. Poi si sono date alla fuga. Una è riuscita a scappare, l’altra è stata raggiunta e ferita in uno scontro a fuoco con la polizia in un edificio vicino. Il suo nome è Hatice Asik, rilasciata dal carcere appena un mese fa per aver partecipato a un attentato a una stazione di polizia. Fa parte del gruppo di estrema sinistra Dhkp-c, sigla marxista-leninista che ha rivendicato l’attacco contro gli Stati Uniti «nemici dei popoli del Medio Oriente». 

GLI ATTACCHI A SUD-EST DEL PAESE  
Un clima infuocato cui si sono aggiunte le notizie provenienti dal sud-est, dove il Pkk ha ucciso 4 poliziotti facendo esplodere una mina al passaggio del loro blindato. In un altro attacco a un elicottero militare un soldato che era a una settimana dal congedo è rimasto ucciso e 7 suoi commilitoni feriti. Il bilancio delle vittime tra le forze di sicurezza turche sale ad almeno 29 nell’ultimo mese. Gli scontri sono proseguiti anche nel pomeriggio, con due attacchi simultanei a una stazione di polizia e a un posto di guardia della gendarmeria nella provincia sudorientale di Diyarbakir 

FONTE: lastampa.it