domenica 25 gennaio 2015

Ucraina, accuse ai ribelli filo-russi per la strage a Mariupol, l'intervento di Obama e l'appello del Papa



Il governo ucraino ha indetto una giornata di lutto nazionale per i 30 civili morti nell'attacco missilistico di ieri contro Mariupol , la città portuale nel sud est del Paese che sta subendo l'offensiva dei ribelli separatisti filo russi. Il presidente Petro
Poroshenko ha ordinato che a mezzogiorno venisse osservato un minuto di silenzio. Nella notte numerose persone si sono radunate in una veglia nella piazza Maidan di Kiev. Kiev afferma di avere ottenuto intercettazioni radiofoniche e telefoniche che provano la responsabilità dei ribelli filo-russi nell'attacco di ieri a Mariupol, 30 i morti. Per il presidente Petro Poroshenko si tratta di «prove inconfutabili».

OBAMA
Gli Usa sono preoccupati per l'ultima violazione del cessate il fuoco in Ucraina da parte dei separatisti, «avvenuta con armi, sostegno e formazione da parte della Russia». Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il presidente Barack Obama. Rispondendo ad una domanda Obama ha detto «che non ci interessa vedere indebolita la Russia, ma vogliamo garantire in tutti i modi possibili i diritti e l'unità territoriale
dell'Ucraina».

IL PAPA
Intanto all'Angelus in piazza San Pietro è risuonato l'appello di Papa Francesco per la difficile situazione in Ucraina: «Seguo con viva preoccupazione l'inasprirsi degli scontri nell'Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità».

IN ITALIA
E in Italia un centinaio di cittadini ucraini, principalmente donne, hanno manifestato in piazza Pitti, davanti al consolato Russo, a Firenze. Liberate il soldato Nadia si leggeva in uno degli striscioni esposti dai manifestanti insieme alle bandiere celesti e gialle, i colori del loro Paese. Il riferimento, con tanto di foto, è a Nadia Savchenko, 33 anni, una soldatessa dell'esercito ucraino, divenuta uno dei simboli della resistenza nella lotta contro la Russia di Putin. I filorussi, che nel giugno scorso la portarono via in manette con un cappuccio in testa, accusano Savchenko di aver ucciso due giornalisti della televisione e della radio russa. Tra gli slogan dei manifestanti fiorentini l'invito a Mosca a non appoggiare i terroristì e, quello rivolto più in generale tutti, di un forte e deciso no alla guerra.
 
FONTE: ilmessaggero.it

domenica 11 gennaio 2015

'Ndrangheta, operazione Dda a Roma: 3 arresti e sequestri per oltre 100 milioni di euro

 
Erano quasi vent’anni che girava la ”voce” che nell’hinterland nord della Capitale ci fosse la presenza della ’ndrangheta. Oggi se ne ha la certezza grazie a un’operazione della squadra mobile di Renato Cortese, che continua a sferrare colpi alle mafie presenti nella Capitale. Più di 100 milioni di beni sequestrati. All’alba sono finiti in manette due boss che, secondo gli investigatori, rappresentano la quintessenza della mafia calabrese, fra le più potenti al mondo. Sono stati arrestati i capi Antonio Scriva, Domenico Morabito mentre è ricercato Antonio Domenico Mollica, altro pezzo da novanta delle ’ndrine”.

I tre fanno parte di uno storico cartello calabrese che contrapposto ad altre famiglie, negli anni’80, provocò una faida (cosiddetta di Motticella) di oltre 50 persone morte ammazzate nei territorio di Africo, Bruzzano, Zeffirio. Proprio a causa della guerra di mafia, i boss, a fine anni ’80, si sono insediati stabilmente a nord di Roma infiltrandosi nel tessuto civile e imprenditoriale. I boss arrestati vivevano con le loro famiglie a Rignano Flaminio il comune sulla via Flaminia. Nel mirino dell’inchiesta anche presenze criminali a Morlupo e in altri comuni vicini. I tre sono stati arrestati grazie ad un reato di recente introduzione nella normativa di beni: quello d’intestazione fittizia di beni che ora prevede l’arresto.

Ed ecco che i poliziotti hanno sequestrato appezzamenti di terreni, una boutique al Trionfale, un negozio di ottica a Morlupo e una forno. Non solo: l’operazione di polizia è stata denominata ”Fiore Calabro” perchè, secondo gli investigatori, le famiglie finite nell’inchiesta avevano il monopolio del mercato dei fiori che gravita intorno al cimitero di Prima Porta.

«Non era possibile vendere fiori nella zona senza che entrare in società con la ’ndrangheta», ha sottolineato un investigatore nel corso della conferenza stampa. Un altro dato: i calabresi arrestati, sempre secondo la polizia, hanno precedenti penali per mafia, omicidio, armi e sequestro di persona. Il loro potere non era diminuito con il trasferimento a Roma ma, sempre a detta degli inquirenti, erano così potenti a tal punto da volere far riaprire la ”locale” di Motticella, in provincia di Reggio Calabria. Per ”locale” gli ndranghetisti intendono una vasta zona controllata in modo capillare e militare dai boss.

Questo l’elenco degli indagati: di coloro che secondo l’inchiesta, hanno accettato di fare da prestanome per la ’Ndrangheta: Alfarone Giuseppina, 62 anni, Cinti Massimiliano, 61 anni Criaco Santoro, 56 anni Dudulska Anna Izabela, 42 anni Ligato Salvatore, 51 anni, Martinelli Roberto, 42 anni, Mollica Antonietta, 42 anni, Mollica Paolo, 51 anni Morabito Maria, 46 anni, Roncacci Tiziana, 60 anni Scriva Francesca, 47 anni, Scriva Natale, 39 anni, Scriva Salvatore, 41 anni, Scriva Santa, 43 anni, Spataro Brigida, 67 anni, Velonà Giuseppe, 61 anni, Velonà Pietro Domenico, 23 anni, Wachowicz Renata Marta, 37 anni.
 
FONTE: Marco De Risi (ilmessaggero.it)

giovedì 1 gennaio 2015

La Lituania è entrata nell’euro Juncker: «Benvenuti»

Da oggi la moneta unica, creata 15 anni fa e in circolazione effettiva da 13, sarà utilizzata in 19 Paesi

La Lituania è diventata a mezzanotte il diciannovesimo stato membro della Ue ad adottare l'Euro. Dal primo gennaio dunque, circa 337 milioni di europei condividono la moneta unica, creata 15 anni fa e in circolazione effettiva da 13, ora utilizzata in 19 Paesi. Un percorso avviato nel 1999 da Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia, a cui si è successivamente aggiunta la Grecia in tempo per l’inizio della circolazione di monete e banconote a partire dal 2002. «Benvenuta Lituania nella famiglia dell'euro», ha scritto su Twitter il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che ha pubblicato anche un breve video.

Dombrovskis: «Data simbolica per tutta l'Eurozona»

L’adesione di Vilnius, secondo il vicepresidente della Commissione europea responsabile per la moneta unica, il «vicino» baltico Valdis Dombrovskis, lettone, «segna il completamento del ritorno di tutti gli Stati baltici nel cuore del sistema politico ed economico del nostro continente. È una data simbolica non solo per la Lituania, ma per la stessa Eurozona, che rimane stabile, attraente e aperta a nuovi ingressi». 
FONTE: corriere.it