Sul posto gli artificieri della polizia dopo la telefonata anonima che informava della presenza di una busta sospetta. L’episodio si è verificato oggi allo stabilimento balneare Il capanno. La polizia sta indagando a trecentosessanta gradi per fare piena luce sull'inquietante vicenda
Terrore in spiaggia quando oggi è circolata la voce della presenza di un pacco “sospetto”. Più precisamente si è parlato subito di un pacco bomba. Nel frattempo, alle due del pomeriggio alla sala operativa della questura è arrivata una telefonata anonima nella quale un uomo informava dell’esistenza del pacco. Ancora non si sa se ad allertare il 113 sia stato un cittadino, allarmato, oppure lo stesso autore del gesto.
Nel frattempo i bagnanti e i tanti romani che a quell’ora affollavano lo stabilimento Il capanno di piazzale Magellano si sono allontanati precipitosamente. Sul posto è intanto tempestivamente arrivata una volante del commissariato di via Genoese Zerbi e gli agenti, alla vista di quello strano contenitore nascosto tra le cabine dal quale fuoriuscivano dei fili elettrici, hanno provveduto a far sgomberare l’impianto e tutta la zona circostante temendo potesse trattarsi di un ordigno esplosivo. L’intera area è stata transennata ed i poliziotti hanno richiesto l’intervento degli artificieri. A chiamare i colleghi un poliziotto che si trovava in spiaggia libero dal servizio e che ha temuto il peggio.
Dopo pochi minuti gli specialisti, analizzato il pacchetto, hanno proceduto alla sua apertura. All’interno è stato ritrovato un telefono cellulare al quale erano stati collegati dei fili ad un cilindro nero. Ma gli artificieri hanno voluto precisare subito che il presunto ordigno non sarebbe mai potuto esplodere in quanto privo sia di scheda sia di batteria. Sono inoltre state ritrovate una bustina contenente chiodi e bulloni che, se ci fosse stata una deflagrazione, avrebbero potuto trasformarsi in schegge micidiali, e della polvere di colore giallo-verdognolo. Potrebbe trattarsi di polvere pirica ma saranno le analisi a stabilirlo. Si tratterebbe comunque di una piccola quantità che gli artificieri stanno analizzando.
L’area è stata dunque posta in sicurezza dopo il disinnesco dell'ordigno, di fattura rudimentale, e la situazione è tornata alla normalità. La polizia di Ostia sta però indaganado a trecentosessanta gradi sulla vicenda per riuscire a risalire all’autore, o agli autori, di questo deprecabile gesto. Forse uno scherzo? Se sì, di pessimo gusto. O forse un attentato? Il fatto è inquietante e Angelo Bonelli, leader dei Verdi, parla già di possibili infiltrazioni criminali. Di attentati in "stile racket". L'allerta resta altissima.
FONTE: Maria Grazia Stella (ostiatv.it)
Nessun commento:
Posta un commento