La riforma elettorale torna oggi in Aula a Montecitorio. La speranza di Matteo Renzi è quella di far approvare il testo in prima lettura tra stasera e domani mattina. "Entro domattina si chiude", assicura il presidente del Consiglio. Restano però in realtà ancora diverse mine da disinnescare: il cosiddetto salva-Lega, le candidature multiple, la delega al governo per la formazione dei collegi e la rappresentanza di genere.
In particolare su quest'ultimo punto il confronto resta molto aspro e per il momento una mediazione appare lontana, con il movimento bipartisan a favore della sua introduzione deciso a non fare passi indietro. Il comitato dei 9 della commissione Affari costituzionali della Camera, convocato per stamattina, non ha ancora iniziato i lavori sugli emendamenti accantonati dell'Italicum. Non è stato sciolto, infatti, il nodo sulla parità di genere, con Forza Italia ferma sulla posizione di non apportare alcuna modifica all'accordo Renzi-Berlusconi. L'Aula, convocata per le 11, potrebbe quindi slittare ancora.
"Noi dobbiamo tenere una posizione conforme all'accordo, il voto poi è affidato ai singoli parlamentari. Ma sarebbe grave se si usassero gli emendamenti sulla parità di genere per saltare la riforma", avverte Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali e deputato di Forza Italia, intervistato da Radio24. "Emendamenti peraltro - aggiunge - che violano dei precetti costituzionali, come dimostrano due sentenze della Corte costituzionale". "Nessuno - inisiste ancora Sisto - mi ha chiamato stanotte - aggiunge Sisto - non mi risultato cambiamenti rispetto a quanto deciso nell'accordo fatto con il Pd".
FONTE: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento