Erano compagni di scuola, altri cinque sono rimasti feriti a Zugres, 30 chilomentri a est di Donetsk, dove, intorno all'aeroporto sono ripresi i combattimenti. il premier filorusso dell'autoproclamata repubblica, Alexandre Zakhartchenko, ha affermato che i ribelli controllano il 95 per cento dello scalo. Gli scontri degli ultimi giorni hanno causato 11 vittime tra i civili
Erano sette compagni di scuola. In due bambini sono morti sul colpo, gli altri cinque sono rimasti feriti quando hanno tentato di spostare una granata inesplosa nell'est dell'Ucraina controllata dai ribelli filorussi. L'incidente è avvenuto ieri sera a Zugres, circa 30 chilometri a est di Donetsk, la più grande città controllata dai separatisti.
"Sette alunni hanno trovato una granata inesplosa. Quando hanno provato a spostarla è esplosa", ha affermato l'amministrazione regionale pro-kiev di Donetsk. Zugres si trova nell'autodichiarata repubblica del popolo di Donetsk, dove i combattimenti tra le forze ribelli e l'esercito di Kiev hanno provocato circa 3.300 morti da aprile.
Intorno all'aeroporto di Donetsk intanto sono ripresi i combattimenti. All'indomani di una giornata di attacchi e contrattacchi, i ribelli filorussi sostengono di avere il controllo dello scalo. "La notte è stata calma. Si è ripreso a combattere questa mattina", ha detto un combattente ribelle a un posto di controllo situato a circa due chilometri dallo scalo. "Il suono dei colpi arriva da più lontano", ha aggiunto, indicando le forze lealiste, intervenute a sostegno dei militari ancora presenti ma costrette a ritirarsi verso il villaggio di Avdiivka, a una decina di chilometri a nord.
Ieri il premier filorusso dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Alexandre Zakhartchenko, ha affermato che i ribelli controllano il 95 per cento dell'aeroporto. Gli scontri degli ultimi giorni hanno causato 11 morti tra i civili.
Nonostante la fragilissima tregua, la situazione in tutta l'Ucraina rimane gravissima. Nell'area dove le truppe dei separatisti si scontrano con i governativi, sono stati chiusi 32 ospedali, altri 17 sono danneggiati ma continuano almeno ad erogare cure di base. Secondo l'Oms, il 70% del personale sanitario ha lasciato le zone di combattimento di Donetsk e Lugansk. Mancano acqua e corrente elettrica in molte strutture e l'arrivo dell'inverno aggraverà ulteriormente le condizioni. "Lavoriamo - racconta Damiano Rizzi, presidente dell'ong Soleterre - in due ospedali pubblici di Kiev, che da anni sosteniamo economicamente perché già prima della guerra il sistema sanitario ucraino era fragile e inadeguato. Oggi al reparto di neurochirurgia sono ricoverati bambini dell'est colpiti dalle bombe che hanno distrutto le loro case. Vista dal nostro ospedale, la guerra è sempre sbagliata".
"Sette alunni hanno trovato una granata inesplosa. Quando hanno provato a spostarla è esplosa", ha affermato l'amministrazione regionale pro-kiev di Donetsk. Zugres si trova nell'autodichiarata repubblica del popolo di Donetsk, dove i combattimenti tra le forze ribelli e l'esercito di Kiev hanno provocato circa 3.300 morti da aprile.
Intorno all'aeroporto di Donetsk intanto sono ripresi i combattimenti. All'indomani di una giornata di attacchi e contrattacchi, i ribelli filorussi sostengono di avere il controllo dello scalo. "La notte è stata calma. Si è ripreso a combattere questa mattina", ha detto un combattente ribelle a un posto di controllo situato a circa due chilometri dallo scalo. "Il suono dei colpi arriva da più lontano", ha aggiunto, indicando le forze lealiste, intervenute a sostegno dei militari ancora presenti ma costrette a ritirarsi verso il villaggio di Avdiivka, a una decina di chilometri a nord.
Ieri il premier filorusso dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Alexandre Zakhartchenko, ha affermato che i ribelli controllano il 95 per cento dell'aeroporto. Gli scontri degli ultimi giorni hanno causato 11 morti tra i civili.
Nonostante la fragilissima tregua, la situazione in tutta l'Ucraina rimane gravissima. Nell'area dove le truppe dei separatisti si scontrano con i governativi, sono stati chiusi 32 ospedali, altri 17 sono danneggiati ma continuano almeno ad erogare cure di base. Secondo l'Oms, il 70% del personale sanitario ha lasciato le zone di combattimento di Donetsk e Lugansk. Mancano acqua e corrente elettrica in molte strutture e l'arrivo dell'inverno aggraverà ulteriormente le condizioni. "Lavoriamo - racconta Damiano Rizzi, presidente dell'ong Soleterre - in due ospedali pubblici di Kiev, che da anni sosteniamo economicamente perché già prima della guerra il sistema sanitario ucraino era fragile e inadeguato. Oggi al reparto di neurochirurgia sono ricoverati bambini dell'est colpiti dalle bombe che hanno distrutto le loro case. Vista dal nostro ospedale, la guerra è sempre sbagliata".
FONTE: repubblica.it
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