martedì 18 giugno 2013

Nsa difende il programma-spia Prism. "Dall'11 Settembre sventati 50 attentati"


Con il caso "datagate" che continua a produrre nuove rivelazioni, il generale Keith Alexander, capo della National Security Agency, parla alla Commissione Intelligence del Congresso. "Volevano colpire la metropolitana di New York e Wall Street"

Grazie a Prism, il programma di sorveglianza che ha scatenato il "datagate" dopo le rivelazioni di Edward Snowden, dall'11 settembre 2001 sono stati sventati oltre 50 complotti terroristici contro gli Stati Uniti. Lo ha affermato il capo della National Security Agency, generale Keith Alexander, nel corso di un'audizione alla Commissione Intelligence del Congresso Usa.

"Negli ultimi anni simili programmi, oltre alle altre attività di intelligence, hanno protetto gli Stati Uniti e i loro alleati da minacce terroristiche in tutto il mondo. Dopo l'11 Settembre sono stati prevenuti oltre 50 potenziali eventi terroristici", le parole di Alexander, che ha assicurato alla Commissione la fornitura di documenti classificati su quelle minacce terroristiche domani, di modo che l'organismo del Congresso possa visionarli.

Nella seduta in corso, Alexander si è detto pronto a discutere subito di due casi di complotto sventati: uno alla metropolitana e uno a Wall Street, dove si trova il New York Stock Exchange, sede della borsa.

"Questi programmi - ha aggiunto il generale - aiutano l'intelligence a unire i punti. Sono fondamentali per proteggere il nostro Paese e garantire la nostra sicurezza. Si tratta inoltre di programmi limitati, mirati e soggetti a rigorosa vigilanza. Privacy e libertà civili dei cittadini sono garantiti" ha aggiunto Alexander. Le attività di intelligence elettronica svelati dal datagate riguardano la raccolta da parte della Nsa di una enorme mole di dati, realizzata partendo dalle registrazioni di conversazioni telefoniche e tracciati sull'uso di server con base negli Usa da parte stranieri sospettati di legami col terrorismo.

Le dichiarazioni rese dal capo della Nsa al Congresso giungono poche ore dopo l'intervista rilasciata da Barack Obama alla rete pubblica Pbs, nel corso della quale il presidente americano ha a sua volta difeso la raccolta dei dati da parte della Nsa, definita "trasparente", ha sottolineato l'importanza della lotta al terrorismo ma anche la necessità di garantire "la privacy di tutti".

Prima che Keith Alexander prendesse la parola, i leader della Commissione Intelligence, il repubblicano Mike Rogers e il democratico Dutch Ruppersberger, hanno a loro volta difeso con vigore il programma di sorveglianza elettronica del governo, perché "legale e fondamentale nel contrasto al terrorismo".

Rogers e Ruppersberger hanno inoltre criticato la fuga di notizie sul programma Prism, con il repubblicano che non ha esitato a definirla conseguenza di un "comportamento criminale". "Sono tempi in cui i nostri nemici interni sono dannosi quasi quanto i nostri nemici esterni".

FONTE: repubblica.it

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