giovedì 24 aprile 2014

Caso Marò, l’annuncio del governo Al via procedura internazionale»

I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in una foto d’archivio (Ansa)

Audizione in Senato dei ministri degli Esteri e della Difesa: «Esaurito il ruolo di De Mistura: ora si apre una nuova fase»

«Abbiamo deciso di far rientrare a Delhi l’ambasciatore italiano, Daniele Mancini» per seguire «la nuova fase» decisa dall’Italia sul caso con l’avvio della procedura internazionale. Così, durante l’audizione in Senato, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha annunciato che per la soluzione del caso dei due maro’ (detenuti in india in attesa del processo per l’accusa di omicidio di due pescatori durante un’operazione anti-pirateria) «si apre la procedura internazionale».

«Una nuova strategia»
Anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo all’audizione al Senato ha sottolineato che il «governo lavora unito sul tema, che è essenziale». Si tratta di una «precisa strategia condivisa con il Parlamento che poggia sull’internazionalizzazione della vicenda», ha spiegato Pinotti. «Trattenere due militari per oltre due anni è inaccettabile per noi, così come per i nostri partner internazionali e abbiamo ottenuto il loro sostegno» per la soluzione della vicenda. Il ministro ha ribadito da parte italiana il rifiuto della giurisdizione indiana: «A oltre due anni dall’incidente, a fronte di un atteggiamento indiano dilatorio ed evasivo, manca ancora un atto di accusa», ha ricordato il ministro, secondo il quale i due maro’ erano tutelati dalla «immunità funzionale». «Si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione, il giudizio in India non è una strada percorribile. Per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze», ha aggiunto Pinotti, «tutte le volte che approviamo missioni internazionali decidiamo le norme sulla giustizia militare e le normative giurisdizionali».

«Finito il ruolo di De Mistura, ora collegio di esperti»
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha spiegato inoltre che la nuova fase decisa dall’Italia sul caso maro’, con l’avvio della procedura internazionale, «esaurisce quella in cui ha operato Staffan de Mistura che voglio ringraziare a nome del governo per la dedizione e l’instancabile impegno con cui ha seguito la vicenda». Mogherini ha sottolineato che, esaurito il ruolo del commissario straordinario, «servono figure nuove, stiamo definendo un collegio di esperti, sotto la guida di un coordinatore» per seguire la nuova fase, ha aggiunto il capo della diplomazia.


La nuova fase
«Il 18 aprile scorso l’Italia ha inviato una nota verbale alle autorità indiane, la quinta in due mesi, ricevuta da Delhi il 21 aprile, in cui si riconferma il richiamo all’immunità funzionale» dei due fucilieri di marina e al «diritto internazionale», ha spiegato Mogherini ricordando che «dopo due anni c’è ancora una divergenza sulla giurisdizione. Divergenza che ho potuto constatare anche all’Aja il 25 marzo scorso». Con la nota «chiediamo l’avvio di un exchange of views (uno scambio di vedute) sulla disputa e il ritorno dei maro’ in Italia. Nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli, per questa via, una soluzione accettabile, si ricorrerà a strumenti internazionali di risoluzione delle dispute in base alle norme internazionali», ha aggiunto il ministro aprendo quindi la strada all’arbitrato internazionale. «Questo apre una fase nuova», ha sottolineato il capo della diplomazia italiana intervenendo, con il ministro della Difesa Roberta Pinotti, a un’audizione delle commissioni estere congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama.

FONTE: corriere.it

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