L’ingegnere Morelli ha elaborato i dati diffusi dal ministero dell’ Economia. Il risultato: un grafico interattivo sulla ricchezza pro capite comune per comune
Comune per comune, ecco la mappa del reddito dei cittadini italiani: a realizzarla, elaborando i dati del ministero dell’Economia, Franco Morelli, 40 anni, di Ravenna, ingegnere informatico di professione e «civic hacker» per passione. «Per me lavorare incomprensibili elenchi di cifre e riuscire a trasformarli in indicazioni semplici e chiare a tutti è un buon modo per aiutare le persone a informarsi - racconta Morelli, che ha pubblicato la mappa sul suo blog «Opendatabassaromagna» -. L’interesse per gli open data è nato per aiutare il mio territorio, la Bassa Romagna, che comprende alcuni comuni in provincia di Ravenna, ma a volte mi capita di dedicarmi anche a progetti che provano a raccontare meglio il Paese, come in questo caso».
Per realizzare la mappa Morelli è partito dal data set che raccoglie le denunce dei redditi Irpef del 2012, da poco disponibile in formato open data: si tratta del reddito dichiarato, sia da lavoro autonomo che dipendente, e i risultati non tengono conto dell’evasione fiscale. In rosso si possono vedere i comuni dove il reddito è più basso della media nazionale, che è di circa 20mila euro lordi l’anno, mentre in verde sono evidenziati quelli superiori alla media. Inevitabile notare la differenza tra Nord e Sud Italia, le oasi verdi dei grandi capoluoghi come Milano e Roma, oltre a quelle dei comuni più vicini alle località turistiche. I primi cinque comuni super-ricchi sono Basiglio, con più di 48 mila euro l’anno, seguita da Campione d’Italia, che si ferma a 40mila, poi Cusago, Torre d’Isola, tutti in Lombardia, e al quinto posto Pino Torinese, in Piemonte.
Ma non è finita qui: Morelli ha poi creato un secondo grafico, applicando ai dati il coefficiente di Gini, introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini, una misura che consente di vedere com’è distribuita la ricchezza. «Se l’indice è zero, allora la ricchezza è distribuita in egual misura tra tutte le persone, più invece il coefficiente è vicino a uno, più sarà più facile trovare una disuguaglianza – spiega Morelli -. Ho creato un grafico di dispersione, così sono riuscito a individuare quali sono i luoghi dove la disparità è più evidente».
Secondo lo studio dell’Ocse «Gini-Growing inequality impact», l’Italia è tra i Paesi che più registrano diseguaglianze di reddito, in Europa seconda sola a Regno Unito.
Il nostro indice è pari allo 0,34, vale a dire che tra due cittadini italiani c’è in media una distanza di reddito disponibile pari al 34 per cento del reddito medio nazionale. Tra i comuni detiene il record di disparità Dambel, comune in provincia di Trento con 500 abitanti, dove la ricchezza è concentrata nelle mani di pochissimi. Scegliendo sul grafico pubblicato da Morelli una regione, si possono vedere quali sono i comuni dove l’indice è più vicino all’uno che allo zero: in provincia di Torino, ad esempio, spiccano per disparità Sauze d’Oulx e Claviere.
«Con i dati dell’ultima fascia di reddito disponibile, cioè quella che supera i 120mila euro l’anno, ho poi individuato i luoghi dove vivono poche persone molto più ricche della media dei compaesani – spiega -. Al primo posto ci sono Lenno, in provincia di Como, poi Lajatico, in Toscana, dove risiede Andrea Bocelli. Poi Agordo, il quartiere generale in Veneto di Luxottica, e Tavullia, il paese marchigiano di Valentino Rossi».
Morelli fa parte del gruppo di sviluppatori, funzionari pubblici e appassionati del blog «Spaghetti Open Data», dove mettono al servizio dei cittadini le loro abilità con database e software. E il loro manifesto non potrebbe essere più chiaro di così: «Pur con tutti i suoi difetti, la nostra democrazia è un grandissimo dono delle generazioni passate. Il minimo che possiamo fare, tutti insieme, è cercare di averne cura».
FONTE: Nadia Ferrigo (lastampa.it)
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