Tre arresti tra Torino e l’Albania. Il gruppo operava tra il nostro
Paese e i Balcani. Decine di perquisizioni nelle case di simpatizzanti
dello Stato islamico
Due arresti e quattro perquisizioni a Torino e in Val di Lanzo
nell’ambito di un’indagine della procura di Brescia e della Digos contro
possibili sostenitori dell’Isis in Italia.
Nessuno dei quattro uomini di origine nordafricana avrebbe combattuto
in Siria o in altri fronti in cui sono presenti le milizie del
Califfato. Si tratterebbe di fiancheggiatori, persone che, attraverso il
web, sarebbero stati in contatto, web e telefonico, con combattenti
partiti dall’Italia ma non solo, in particolare con Anas El Abboudi,
partito dal Nord Est per la Siria tempo addietro. Poi la triangolazione
con l’Albania, dove è avvenuto il terzo arresto.
Due degli arrestati avrebbero tradotto un documento Isis dedicato
alla propaganda in Occidente di 72 pagine, in cui viene spiegato il
senso della politica dei seguaci del Califfati, descritti come
propagatori di ordine, religiosità e protezione delle famiglie. E poi
collegamenti con i centri di reclutamento europeo. In queste ore sono in
corso le perquisizioni in Val di Lanzo, in collaborazione con la Digos
di Torino.
Tra gli elementi emersi, il lavoro di traduzione dall’arabo di
documenti Isis poi diffusi in rete. L’operazione è iniziata alcuni mesi
fa, attraverso l’analisi di alcuni siti filo-terroristi, gestiti da
residenti nel Torinese, sotto la veste di “collaboratori” della rete
fondamentalista.
FONTE: Massimo Numa (lastampa.it)
Nessun commento:
Posta un commento