Le forze irachene sono entrate a Falluja, la roccaforte dell'Isis vicino a Baghdad, nel tentativo di riconquistare la città: lo scrive il quotidiano britannico The Guardian. Un portavoce del servizio anti terrorismo ha detto che le truppe sono entrate da tre direzioni e stanno incontrando resistenza. Il comandante a capo dell'operazione, Abdelwahab al-Saadi, ha spiegato che la coalizione internazionale e l'aviazione militare irachena hanno fornito ai soldati protezione aerea.
"Le forze irachene sono entrate a Falluja sotto copertura aerea da parte della coalizione internazionale, della forza aerea irachena, dell'aviazione dell'esercito e appoggiate da artiglieria e carri armati", ha detto al-Saadi, spiegando che sono sul terreno le forze anti-terrorismo (Cts), agenti della polizia di Anbar e soldati dell'esercito iracheno. "Il Daesh oppone resistenza", ha aggiunto.
Solo poche centinaia di famiglie sono riuscite ad uscire dalla città prima dell'attacco: a Falluja secondo alcune stime si trovano ancora 50.000 civili e si teme che l'Isis li possa usare come scudi umani. Falluja è stata la prima città irachena a cadere nelle mani dell'Isis, nel gennaio 2014, sei mesi prima della dichiarazione del Califfato sul territorio conquistato in Iraq e in Siria.
Secondo al Jazeera, nella riconquista dei villaggi vicino Falluja sono stati uccisi diversi civili dalle milizie sciite alleate all’esercito iracheno. In particolare, combattenti della milizia sciita irachena Kataib al-Risali, che fa capo alle Unità di mobilitazione popolare (Pmu sciite) alleate dell'esercito iracheno nella lotta allo Stato islamico, sono accusati di aver ucciso 17 civili sunniti nel villaggio di al Karma, vicino Falluja. Secondo quanto denunciano fonti tribali sunnite locali all'emittente televisiva al Jazeera, la loro uccisione è avvenuta subito dopo la conquista del villaggio nell'ambito dell'offensiva contro lo Stato islamico per la riconquista di Falluja. I 17 civili uccisi, accusati dalle milizie sciite di far parte del gruppo jihadista, erano stati sequestrati insieme ad altre 56 persone e portati ad al Rashar, a nord-est di al Karma. Le tribù sunnite temono che le milizie sciite possano compiere ad al Anbar le stesse violenze compiute nella regione di Diyala. Le milizie al Risali fanno capo al deputato sciita.
A Baghdad, intanto, l’Isis ha colpito ancora con nuovi attentati. È di oltre 20 morti e almeno 40 feriti il bilancio di tre attentati che nelle ultime ore hanno scosso la capitale irachena, mentre prosegue l'offensiva delle forze filogovernative per riprendere la poco distante Falluja, ancora nelle mani del sedicente Stato Islamico (Is). Il più grave degli attentati compiuti è avvenuto nel quartiere sciita di Shaab, nella zona nord di Baghdad, dove un'autobomba ha provocato 12 morti e più di 20 feriti. Altre sette persone hanno perso la vita e 19 sono rimaste ferite da un'altra autobomba a Tarmiya, sobborgo a maggioranza sunnita. Un ordigno fissato a una moto, infine, è esploso nel bastione sciita di Sadr City, uccidendo due persone e ferendone altre sette.
FONTE: huffingtonpost.it