giovedì 25 luglio 2013

Almeno 80 morti sul treno di Santiago. Il convoglio era lanciato a folle velocità

 
La strage scuote la Spagna: 143 feriti sulle 13 carrozze deragliate ieri sera. Cordoglio del re, di Rajoy e del Papa

È salito a 80 morti e oltre 140 feriti il terribile bilancio del disastro ferroviario del treno deragliato a Santiago de Compostela. Il Governo della Galizia ha proclamato sette giorni di lutto per le vittime. Per la tragedia le autorità giudiziarie hanno messo sotto inchiesta il macchinista del treno. Uno dei macchinisti ha detto, mentre , intrappolato tra le lamiere nella cabina, parlava via radio con la stazione, che al momento del disastro il convoglio viaggiava a 190 chilometri l’ora. «Spero di non avere morti sulla coscienza», ripeteva dopo aver spiegato di aver preso la curva a una velocità più del doppio di quella consentita in quel punto, ovvero 80 km orari.

«Nessuna parola è sufficiente per esprimere il nostro dolore», ha detto il presidente del governo della Galizia Alberto Nunez Feijo in una breve conferenza stampa. Secondo il quotidiano El Mundo ci sarebbe stato anche un «gruppo di giovani italiani» tra i passeggeri. La Farnesina non conferma, spiegando che sono in corso verifiche sulla presenza di un solo italiano a bordo. Anche l’ambasciatore italiano Pietro Sebastiani è accorso sul posto per assistere alle operazioni di soccorso.

L’ipotesi prevalente sulla causa del disastro è l’alta velocità. Alcuni tecnici stimano che il treno viaggiasse a 190 chilometri orari, mentre nel tratto interessato il limite è di 80 km/h. Secondo El Mundo il treno viaggiava invece addirittura a 220 km/h: il quotidiano spiega che a riferirlo è stato il delegato del governo in Galizia Samuel Jua’rez.

Tutte e 13 le carrozze del treno, diretto da Madrid a Ferrol, nella Galizia, sono deragliate in una curva a circa 3 chilometri dalla stazione di Santiago di Compostela. Qui erano in corso i preparativi per la festa di Giacomo, patrono della Spagna e della città galiziana, e che sono stati sospesi. Sul treno c’erano numerosi passeggeri e pellegrini diretti proprio alla festa: Santiago è la celebre meta del «Cammino», storico pellegrinaggio che si protrae dal Medioevo

L’incidente è accaduto alle 8.42 di ieri sera. A bordo del treno c’erano 220 passeggeri. La scena che i soccorritori si sono trovati di fronte rasentava l’apocalisse: quattro carrozze erano impilate una dentro l’altra, e pressate come una fisarmonica. Un’altra era stata scagliata lontano e uno degli ultimi vagoni si era stabilizzato in una quasi impossibile posizione verticale. «Quando sono arrivato sul posto», ha raccontato Francisco Otero, 39 anni, che vive con la famiglia poco distante dai binari, «la prima cosa che ho visto è stato il corpo di una donna. Ma ciò che più ha catturato la mia attenzione è stato il silenzio che regnava intorno, poi il fumo e del fuoco. Con i miei vicini abbiamo cercato di tirar fuori la gente intrappolata aiutandoci con mazze, picconi e seghe a mano. Era una situazione completamente irreale». Raccontano di aver sentito un botto, come il rumore di un’esplosione. «È stato come un terremoto», racconta . «Ero a casa e ho sentito il rumore di un’esplosione», conferma Maria tersa Ramos, 62 anni, anche lei del posto, «poi ho visto del fumo».

Il treno, un modello Alvia i grado di viaggiare sia sui binari dell’alta velocità che su quelli normali, aveva lasciato Madrid e si dirigeva verso Ferrol. La velocità alla quale viaggiava nel punto in cui è poi deragliato era, secondo una prima ricostruzione, di 220 km orari: sarebbe stata questa la causa dell’incidente, ma, ha avvertito la compagnia ferroviaria Renfe, è ancora troppo presto per accertarlo. «C’è un’inchiesta in corso e bisogna attenderne gli esiti», ha sottolineato, «sapremo dell’esatta velocità quando saremo in grado di consultare la scatola nera». L’ipotesi della velocità eccessiva avanzata al momento dalle autorità combacia con le sensazioni di chi ha vissuto il dramma in prima persona. «In nessun momento abbiamo pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha imboccato la curva abbiamo avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento», hanno raccontato alcuni passeggeri feriti.

Il primo ministro Mariano Rajoy e il re di Spagna Juan Carlos hanno annullato i loro impegni per oggi e inviato le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime. Rajoy è nato proprio nella città della Galizia e s’è recato sul luogo del disastro. Anche Papa Francesco ha espresso cordoglio. «Il Papa - ha riferito il portavoce del Vaticano, Federico Lombardi, da Rio de Janeiro, dove si trova con il pontefice per la Giornata Mondiale della Gioventù - è stato informato dell’incidente e naturalmente si unisce al dolore delle famiglie delle vittime». Papa Francesco, ha aggiunto Lombardi, «invita a vivere con fede questo momento di dolore». Il portavoce del Vaticano, dopo avere chiesto un minuto di silenzio prima di una conferenza stampa, ha ricordato che l’incidente è avvenuto alla vigilia della festa religiosa in cui a Santiago di Compostela si celebra il santo patrono e ha detto che questo rende l’incidente «particolarmente doloroso», dato che molti dei feriti, sicuramente, erano pellegrini che si recavano nella città.

FONTE: lastampa.it


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