domenica 21 giugno 2015

Roma, folla al Family day: “No alle unioni civili”

 
Gli organizzatori: siamo più di un milione. Il Viminale frena: in piazza 400 mila persone. Dal palco sfida ai vescovi: «Il segretario della Cei si sfila, ma Papa Francesco sta con noi
 
Non li ha fermati neppure il diluvio che si è abbattuto su Roma. Sono arrivati a Roma da tutta Italia, soprattutto dalla provincia che non finisce mai sotto i riflettori dei mass media, per difendere la famiglia. La maggioranza silenziosa del cattolicesimo italiano senza insegne né casacche. Una protesta di piazza senza slogan violenti né contrapposizioni ideologiche. Family day “fai da te”, mobilitazione spontanea e autogestita.  
 
Evento boom malgrado stavolta non ci fossero «truppe cammellate» di diocesi, movimenti, partiti e sindacati. «Avevamo chiesto almeno un piccolo sconto sui biglietti del treno, non abbiamo avuto neppure quello», spiega il neurochirurgo Massimo Gandolfini, portavoce della protesta contro il ddl Cirinnà. Otto anni fa i «Dico» furono stoppati proprio dal Family day, stavolta le unioni civili dovranno almeno tenerne conto. «Difendiamo i nostri figli», ripetono. Non sarà stato il milione di manifestanti entusiasticamente proclamato in serata dagli organizzatori, ma comunque il colpo d’occhio era davvero impressionante, oltre ogni aspettativa. Fonti del Viminale quantificano la partecipazione in 400 mila persone. Comunque tanti, tantissimi.  
 
FONTE: Giacomo Galeazzi (lastampa.it)

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