Le indagini dopo il raid al cantiere di Chiomonte la scorsa notte Nuove minacce ai lavoratori
Il tentato omicidio è una delle ipotesi di reato che la Procura di Torino valuta per l’attacco dell’altra notte al cantiere del Tav di Chiomonte. Il fascicolo è aperto contro ignoti. Questa mattina a Palazzo di Giustizia il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, ha incontrato i magistrati che si occupano delle indagini. I pubblici ministeri procedono anche per danneggiamento, porto di materiale esplodente e altri reati satellite.
Il provvedimento arriva pochi minuti dopo una nuova minaccia comparsa su uno dei blog di riferimento dei No Tav e all’esame della Digos. «Gli operai che lavorano al cantiere Tav di Chiomonte hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio».
Gli investigatori ritengono il post significativo rispetto ai nuovi obiettivi della frangia oltranzista del movimento No Tav. Il messaggio è stato portato anche all’attenzione dei magistrati della procura di Torino.
Dopo l’assalto con molotov e razzi bengala di due notti fa, al cantiere di Chiomonte, intanto, sono proseguiti in modo regolare i lavori e non si sono registrati altri episodi di violenza.
Questa mattina a Bussolone, dove era previsto un incontro poi annullato con i tecnici di Ltf, che avrebbero dovuto illustrare ai residenti il progetto della Tav, una decina di attivisti No Tav stanno dando vita a un presidio pacifico.
Gli investigatori ritengono il post significativo rispetto ai nuovi obiettivi della frangia oltranzista del movimento No Tav. Il messaggio è stato portato anche all’attenzione dei magistrati della procura di Torino.
Dopo l’assalto con molotov e razzi bengala di due notti fa, al cantiere di Chiomonte, intanto, sono proseguiti in modo regolare i lavori e non si sono registrati altri episodi di violenza.
Questa mattina a Bussolone, dove era previsto un incontro poi annullato con i tecnici di Ltf, che avrebbero dovuto illustrare ai residenti il progetto della Tav, una decina di attivisti No Tav stanno dando vita a un presidio pacifico.
FONTE: lastampa.it
Il provvedimento arriva pochi minuti dopo una nuova minaccia comparsa su uno dei blog di riferimento dei No Tav e all’esame della Digos. «Gli operai che lavorano al cantiere Tav di Chiomonte hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio».
Gli investigatori ritengono il post significativo rispetto ai nuovi obiettivi della frangia oltranzista del movimento No Tav. Il messaggio è stato portato anche all’attenzione dei magistrati della procura di Torino.
Dopo l’assalto con molotov e razzi bengala di due notti fa, al cantiere di Chiomonte, intanto, sono proseguiti in modo regolare i lavori e non si sono registrati altri episodi di violenza.
Questa mattina a Bussolone, dove era previsto un incontro poi annullato con i tecnici di Ltf, che avrebbero dovuto illustrare ai residenti il progetto della Tav, una decina di attivisti No Tav stanno dando vita a un presidio pacifico.
Gli investigatori ritengono il post significativo rispetto ai nuovi obiettivi della frangia oltranzista del movimento No Tav. Il messaggio è stato portato anche all’attenzione dei magistrati della procura di Torino.
Dopo l’assalto con molotov e razzi bengala di due notti fa, al cantiere di Chiomonte, intanto, sono proseguiti in modo regolare i lavori e non si sono registrati altri episodi di violenza.
Questa mattina a Bussolone, dove era previsto un incontro poi annullato con i tecnici di Ltf, che avrebbero dovuto illustrare ai residenti il progetto della Tav, una decina di attivisti No Tav stanno dando vita a un presidio pacifico.
FONTE: lastampa.it
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