sabato 30 novembre 2013

Banca d'Italia, rapporto economie regionali: cresce il divario tra Nord e Sud. Il calo degli stipendi dal 2010 a oggi


 Dal 2010 al 2012 le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti sono diminuite di 64 euro al mese, passando da una media di 1.328 euro a 1.264 euro. A fine biennio, se si considerano 13 mensilità, un lavoratore ha incassato in un anno 832 euro meno del 2010. Lo si legge nel rapporto sulle economie regionali di Bankitalia.
L'evoluzione del quadro congiunturale nel corso del 2013 mostra un ulteriore ampliamento del divario fra centro nord e mezzogiorno, già evidenziatosi nel 2011-12. E' quanto emerge dal rapporto della Banca d'Italia Economie regionali. "La caduta dell'occupazione è proseguita- si legge- ma si è attenuata nel secondo trimestre dell'anno al centro nord, mentre è rimasta intensa nel mezzogiorno. Nel primo semestre dell'anno il tasso di disoccupazione è cresciuto, rispetto allo stesso periodo del 2012, di 1,4 punti percentuali al centro nord e di 2,5 nel mezzogiorno; la crescita nelle regioni meridionali è stata parzialmente frenata dal calo dell'offerta di lavoro. Le ore di cassa integrazione guadagni sono complessivamente tornate a calare; soltanto nel nord est se ne è registrato un ulteriore aumento".
È proseguito, spiega via nazionale, "in tutte le macroaree il calo dei prestiti bancari alle imprese riconducibile sia alla domanda di finanziamenti, debole in tutte le aree del paese e in particolare al centro-sud, sia alle condizioni di offerta (in particolare di quelle praticate dalle banche di minori dimensioni), su cui ha pesato la percezione di una più elevata rischiosità dei finanziamenti verso specifici settori e imprese".
La qualità del credito alle imprese, misurata dal flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti, "è peggiorata nel primo semestre dell'anno. Il peggioramento del merito creditizio è evidenziato anche dall'andamento delle crisi aziendali, divenute più frequenti nel corso della crisi. I fallimenti d'impresa sono aumentati rapidamente tra il 2008 e il 2012 in tutte le aree del paese. Ovunque le imprese fallite mostravano una situazione economica e finanziaria più tesa che nel resto delle imprese già nel periodo pre-crisi (2004-2007)".
Infine i prestiti bancari alle famiglie consumatrici che "sono risultati pressochè stagnanti nel centro-nord, a fronte di una flessione significativa nel mezzogiorno. Sulla debolezza dei prestiti alle famiglie hanno inciso principalmente fattori di domanda".
 
FONTE: huffingtonpost.it

giovedì 28 novembre 2013

Imu, ok allo stop seconda rata su prima casa. Saccomanni: "Copertura da banche"


Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto sullo stop al pagamento della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. Squinzi: "Ci aspettavamo un trattamento paritario"

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri dell’Interno, Angelino Alfano, e dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, un decreto legge sull’abolizione della seconda rata dell’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia. Ecco di seguito i punti principali del provvedimento secondo quanto riportato da un comunicato della presidenza del Consiglio:
- SECONDA RATA IMU Si abolisce la seconda rata dell’IMU 2013 sull’abitazione principale ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/9. Per quanto riguarda l’IMU agricola per i fabbricati rurali e per gli imprenditori agricoli professionali relativamente ai terreni e’ prevista l’esenzione totale dal pagamento della seconda rata. Lo Stato rinuncia cosi’ a un gettito previsto di circa 2.150 mln. Il mancato gettito viene compensato tramite acconti e aumenti d’imposta a carico del settore finanziario e assicurativo.  In dettaglio, la copertura del provvedimento - spiega ancora la nota di Palazzo Chigi - e’ cosi’ composta: Per 1,5 mld circa: aumento al 130% dell’acconto IRES e IRAP dovuto per l’anno d’imposta 2013 dalle societa’ del settore finanziario e assicurativo. Per questi stessi soggetti l’aliquota IRES viene elevata per il solo anno d’imposta 2013 al 36%. Per 650 mln circa: anticipo a carico degli intermediari finanziari sulle ritenute relative al risparmio amministrato (conto titoli). Per quanto riguarda il gettito ulteriore atteso dai comuni che hanno deliberato per l’anno 2013 aliquote superiori a quella standard, circa meta’ dell’importo viene ristorata dallo Stato; a fini perequativi l’altra meta’ verra’ versata dai contribuenti interessati a meta’ gennaio 2014, alle stesse scadenze gia’ programmate per altri tributi. Il termine per il pagamento degli acconti dovuti da tutti i contribuenti soggetti a IRES e’ prorogato al 10 dicembre 2013.
- ALIENAZIONI IMMOBILI PUBBLICI Sono inoltre state varate norme che facilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare e’ stata estesa anche alle Regioni e agli Enti locali la possibilita’ di cedere beni immobili a Cassa Depositi e Prestiti.
- BANCA D’ITALIA Al fine di assicurare alla Banca d’Italia un modello di governance che ne rafforzi l’autonomia e l’indipendenza, nel rispetto dei Trattati Europei, il decreto legge stabilisce nuove norme riguardanti il capitale e gli organi dell’istituto. La Banca d’Italia viene quindi autorizzata ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a euro 7,5 miliardi. La Banca potra’ distribuire dividendi annuali per un importo non superiore al 6% del capitale. Ciascun partecipante al capitale non potra’ possedere - direttamente o indirettamente - una quota di capitale superiore al 5%. Per favorire il rispetto di tale limite, la Banca d’Italia potra’ acquistare temporaneamente le quote di partecipazione in possesso di altri soggetti. Il decreto amplia il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del capitale della Banca d’Italia. I soggetti autorizzati saranno quindi: banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi pensione. Per effetto di questa modifica normativa, le banche potranno essere autorizzate ad includere le quote nel patrimonio di vigilanza, rafforzandone la base di capitale. Il Consiglio ha avuto termine alle 17.10.
SACCOMANNI - Le coperture per la cancellazione della seconda rata Imu saranno ‘’a carico del sistema bancario: un terzo viene coperta dagli anticipi sulle imposizioni del risparmio amministrato e due terzi da anticipi Ires e Irap che sono anticipi a fronte di un aumento delle aliquote del 2014’’. Si tratta di una tantum. Lo dice Fabrizio Saccomanni. “Il governo ha mantenuto l’impegno sull’Imu”. Il Cdm ha inoltre varato ‘’norme chefacilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare è stata estesa anche alle Regioni e agli Enti locali la possibilita’ di cedere beni immobili a Cassa Depositi e Prestiti’’.
SQUINZI - "Non possiamo condividere un diverso trattamento", ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "E’ chiaro che ci aspettavamo un trattamento paritario - ha dichiarato, a margine della presentazione di un libro sulla piccola e media impresa - perchè i terreni agricoli sono mezzi di produzione come i capannoni e altre proprietà di impresa”. “Sottolineo che solo dall’impresa manifatturiera - ha detto ancora Squinzi - può venire la vera ripresa del Paese. Se non viene riconosciuto dal governo, non possiamo essere d’accordo".
FONTE: qn.quotidiano.net

mercoledì 27 novembre 2013

Decadenza Berlusconi, Forza Italia: è un colpo di Stato, poi l'attacco ai senatori a vita: vergogna.


No di Grasso al voto segreto, Senato boccia pregiudiziali. In piazza i sostenitori del Cavaliere, rimosso uno striscione. Lavoratori allontanati dal sit-in. Uno ha tentato di darsi fuoco


Al Senato è il giorno del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, dopo la condanna nel processo Mediaset, sulla base della legge Severino.

Il voto dell'Aula anticipato alle 17. Il presidente del Senato, Pietro Grasso ha letto in aula i tempi delle dichiarazioni di voto e delle votazioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Le dichiarazioni di voto, in diretta tv, si terranno a partire dalle 15.30, mentre la votazione è prevista per le 17, anticipata, quindi, rispetto alle 19 attese in un primo momento. 

Scontato il sì, con i voti di Pd e 5 Stelle. Forza Italia e Nuovo centrodestra voteranno contro. In mattinata nell'Aula del Senato sono state presentate, da parte del centrodestra, 6 questioni pregiudiziali (tutte respinte) e 7 ordini del giorno in difformità della relazione della Giunta per le immunità che è a favore della decadenza di Berlusconi.

Senatori a vita nel mirino di Forza Italia a palazzo Madama, in particolare il senatore Renzo Piano. «Chiedo ai colleghi senatori - ha attaccato Sandro Bondi - se ritengono opportuno e accettabile se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano». Dopo il suo intervento è iniziata una serie di interventi sul tema. Maurizio Gasparri ha stigmatizzato come Piano «non sia mai venuto in Aula. Si vergogni!». Il senatore forzista ha detto che la presenza di Piano oggi, solo in occasione del voto sulla decadenza di Berlusconi «non rende onore» al ruolo, perché «senatori a vita lo si è tutti i giorni e non solo per partecipare a questa gogna».

In difesa dei senatori a vita è intervenuto il capogruppo Pd, Luigi Zanda, sottolineando che «sono senatori a tutti gli effetti» e augurandosi «che continuino a partecipare attivamente». Loredana De Petris (Sel) ha respinto ogni tentativo di «intimidazione» nei confronti dei componenti del Senato. I quali, ha ricordato, chiudendo la querelle, il presidente Grasso citando l'articolo 1 del regolamento, secondo il quale «acquistano le prerogative della carica e tutti i diritti inerenti alle loro funzioni, per il solo fatto della elezione o della nomina, dal momento della proclamazione se eletti, o dalla comunicazione della nomina se nominati». Claudio Abbado, ha ricordato Grasso, ha mandato una lettera spiegando che per motivi di salute non può partecipare alle sedute.

Lite Bondi-Formigoni. «Vergogna» ha urlato Sandro Bondi a Roberto Formigoni: i due sono quasi arrivati alle mani e sono dovuti intervenire i commessi per separarli. L'episodio è stato immortalato dal cellulare del senatore Pd Sergio Lo Giudice e pubblicato su Twitter. «Sarà una giornata lunga - scrive Lo Giudice -. Il versetto ermetista declamato dal senatore Bondi al senatore Formigoni era "Vergogna"».

Grasso: no al voto segreto. La Giunta per il Regolamento del Senato il 30 ottobre ha stabilito che per casi di non convalida dell'elezione il voto fosse palese perché a tutela della composizione del plenum e non sulla persona. Non ci sono novità per riaprire ora il dibattito. Grasso ha risposto così a FI che torna a chiedere il voto segreto sulla decadenza di Berlusconi.

Berlusconi affila le armi. Il Cavaliere ha convocato per oggi una manifestazione davanti a Palazzo Grazioli contro quello che definisce «un omicidio politico». «Io - ha aggiunto ieri - non ho intenzione di andarmene, ma continuerò a difendere la libertà».

Il comizio del Cavaliere. Resta confermato, ovviamente, il comizio dove ad attenderlo nel pomeriggio ci sarà il popolo azzurro chiamato a raccolta davanti la sua residenza.

La manifestazione di oggi è solo l'inizio. «La manifestazione - avverte Berlusconi - è solo l'inizio. Io non ho intenzione di andarmene ma continuerò a difendere la libertà».

FONTE: ilmessaggero.it

lunedì 25 novembre 2013

Libia, violenti scontri a Bengasi tra militari e terroristi: 14 morti e 51 feriti, esercito in stato d'allerta


Libia, scontri a Bengasi

Ancora tumulti in Libia. È di almeno 14 morti e 51 feriti il bilancio di violenti scontri stamani a Bengasi tra militari filo-governativi e miliziani jihadisti di Ansar al Sharia. Lo hanno annunciato funzionari del ministero della Sanità, citati dalla tv locale Nabaa. Il gruppo filo-al Qaida è considerato responsabile dell'attacco del 2011 contro il consolato della città in cui perse la vita anche l'ambasciatore Usa, Chris Stevens.

Testimoni riferiscono di veri e propri combattimenti in alcune delle principali strade della città, a colpi di armi pesanti, compresa l'artiglieria. Ieri il tema della stabilità in Libia è stato al centro dell'incontro londinese tra il premier libico Ali Zeidan e il segretario di Stato Usa, John Kerry. «Il Regno Unito, gli Stati Uniti e i nostri amici vogliono aiutare la Libia per darle la stabilità di cui ha bisogno», ha detto Kerry al termine dell'incontro. Un impegno sottolineato anche dal capo del Foreign Office, che ha parlato - senza entrare nei dettagli - della necessità di «aiutare il governo e il popolo libico». Zeidan ha ringraziato Londra e Washington per il loro «continuo sostegno».

Esercito in stato d'allerta Il governatore militare di Bengasi ha posto in stato di allerta le truppe governative dopo gli scontri scoppiati con i miliziani di Ansar al-Sharia. I residenti sono stati invitati a rimanere nelle proprie case.

FONTE: ilmessaggero.it

domenica 24 novembre 2013

Le città volanti, le funivie alla conquista dei centri urbani



Molto più economiche, ecologiche, veloci e perfino belle le cabinovie stanno diventando sempre più un'alternativa a metro e tram. Dopo Londra, Rio e Medellin, nuovi progetti sono pronti per decollare in mezzo mondo, da Lagos ad Ankara, da Amburgo a La Mecca

È nei dettagli che si nasconde il diavolo. Così, tra un futuro visionario e uno molto più banale, la differenza può farla un semplice filo. Intere generazioni di autori di fantascienza hanno immaginato città avveniristiche dove il traffico è sparito, sostituito da un viavai di navicelle che si muovono libere nell'aria. Effettivamente è ciò che sembrano riservarci gli anni a venire, ma il merito non sarà di qualche rivoluzionario sistema di trasporto capace di vincere la gravità. A trasferire buona parte degli spostamenti a qualche decina di metri da terra sarà piuttosto una tecnologia vecchia di oltre un secolo: la funivia. Più ecologica, più economica, più semplice da gestire e spesso decisamente più bella, la funivia sta emigrando dalle cime delle montagne per conquistare sempre più spazi in città, dimostrando di essere anche nelle zone di pianura una validissima alternativa a bus, tram e metropolitane.

 "Le cabinovie e i sistemi di transito a cavo sono al momento una delle tecnologie più dinamiche e a più rapida diffusione al mondo", spiega Steven Dale, urbanista canadese a capo del Creative Urban Projects. "Mano a mano che un numero crescente di città fa a gara per realizzare reti di trasporti sempre più complesse, aumenta il ricorso alle funivie per risolvere i loro problemi", sottolinea.

"È una tendenza generale, ma a trascinare il boom è soprattutto l'America Latina", conferma Carlo Iacovini, manager di Clickutility e curatore di un recente convegno dedicato al tema dalla fiera Citytech. "L'economicità delle linee - osserva - consente l'accessibilità per quelle aree localizzate in collina e poco raggiungibili con servizi di terra. Spesso si tratta di periferie degradate ad altissima densità abitativa che si possono raggiungere solo sorvolandole. Medellin Metrocable in Colombia è in servizio dal 2006; ha reso accessibile il quartiere Aburra Valley trasportando seimila passeggeri all'ora e risollevandolo da una situazione di degrado e isolamento. Rio de Janeiro ha inaugurato la prima Teleferica Do Aleman nel 2011 con 3,5 km di lunghezza e sei stazioni che collegano alcuni quartieri residenziali con il centro, con una capacità di tremila persone all'ora. Il successo è stato tale che si è replicato con una seconda linea aperta in queste settimane che unisce il quartiere di Morro da Providencia (la più antica favelas di Rio) con il centro in pochi minuti".

I numeri dei collegamenti via cavo sono sorprendenti. Ogni chilometro costa tra i tre e i quattro milioni di euro contro i cento di una linea metropolitana, ma può garantire lo spostamento anche di tre o quattro mila persone all'ora, con punte fino a ottomila. "Ancora più interessanti sono i costi di gestione, davvero bassissimi visto che queste linee hanno bisogno di poco personale di controllo e solo alle stazioni del capolinea ", sottolinea Maurizio Todisco, manager della Leitner, azienda altoatesina leader del settore. Molto più silenziose e meno inquinanti grazie ai motori elettrici, le funivie hanno anche tempi di realizzazione decisamente più rapidi visto che, se il percorso non prevede ostacoli particolari, un classico tracciato cittadino da 5-6 km richiede meno di un anno per la sua realizzazione mentre tram e metropolitane possono avere bisogno di oltre un decennio. Così, a fronte di questi vantaggi, la lista delle città che hanno già scelto o che si accingono a scegliere la mobilità via cavo si allunga di mese in mese.

"Nel giro di pochi anni la parte del nostro fatturato derivante da cabinovie urbane è passato dal dieci al venti per cento del totale e siamo convinti che il business del futuro ormai sia sempre più questo", sottolinea ancora Todisco. La Paz, Tolosa, Groningen, Lagos, Amburgo, La Mecca sono solo alcuni dei nomi di un elenco di progetti che tocca ormai i cinque continenti, ma il caso più clamoroso è forse quello di Ankara dove è in via di realizzazione un vero e proprio reticolo di linee aeree che anche nella mappa ricorda a tutti gli effetti la tipica ragnatela di un efficiente sistema di metropolitane. E chi non passa alle funivie per risolvere i problemi di traffico lo fa per richiamare turisti, come Londra, dove la linea che sorvola il Tamigi inaugurata in occasioni delle Olimpiadi del 2012 è diventata una delle principali attrazioni.

Sostanzialmente assente da questo grande fermento l'Italia, malgrado abbia in casa un'azienda come la Leitner che insieme agli austriaci della Doppelmayr si spartisce il mercato mondiale del settore. Da noi, da Segrate a Genova, dal Ponte sullo Stretto all'Eur di Roma, siamo fermi a qualche progetto a corto di soldi o in attesa di passare dalle tante forche caudine burocratiche. Eppure non mancano le idee d'avanguardia. L'architetto Stefano Panunzi, docente di Ingegneria edile all'Università del Molise, sponsorizza da anni la proposta di una "circolare volante " che unisca i vecchi forti dismessi che fanno da corona al centro di Roma, ma davanti allo stop della sovrintendenza collabora ora alla battaglia per la realizzazione di una cabinovia che unisca una zona periferica (Casalotti) al capolinea di una linea della metro (Battistini). "Ma non bisogna farne una questione ideologica, le funivie non sono una panacea, occorre promuoverle partendo dal basso, sulla spinta dei cittadini e dei comitati di quartiere finalmente consapevoli che esistono delle valide alternative, economiche ed ecologiche, per riqualificare i loro quartieri".

Anche quest'ultimo progetto per il momento è solo un sogno, ma come spesso accade, nel paese dove il normale è quasi sempre impossibile, a volte succede qualcosa di eccezionale. È il caso di Perugia, dove dal 2008 è in funzione il primo esemplare al mondo di "minimetro", una teleferica composta da 25 vagoni privi di conducente che adagiati su un binario vengono tirati da un cavo lungo un percorso di 4 km articolato in sette fermate, compresi i capolinea.

FONTE: Valerio Gualerzi (repubblica.it)

mercoledì 20 novembre 2013

Summit Italia-Francia, centro blindato Petardi e cariche, assalto a sede Pd

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 Blitz dei movimenti per il reddito, la casa e l'ambiente che hanno tentato di occupare Sant'Andrea delle Fratte. Sit-in a Campo de' Fiori. Corteo selvaggio attorno al Parlamento, forzato blocco di agenti. In via dei Giubbonari attaccata sede del partito democratico. Cuperlo in visita alla sede: "Gesto fascista".  Fioriere usate come barricate per impedire ai poliziotti di entrare nella piazza della protesta. In mattinata assemblea nel Mamiani occupato. Paralizzato il traffico al Flaminio per la blindatura di villa Madama. Otto i feriti: sei agenti, un manifestante e un militante Pd.

 Forti tensioni nel centro di Roma per le proteste dei movimenti tra bombe carta, cariche, lanci di oggetti contro le forze dell'ordine e contusi. Il teatro principale di scontro in via dei Giubbonari dove a lungo i manifestanti si sono fronteggiati, battendosi a più riprese, con la polizia. Sei uomini delle forze dell'ordine - due carabinieri, un funzionario di polizia e tre agenti - sono rimasti feriti: un poliziotto è stato colpito al volto da un sampietrino, mentre un altro ha raccontato di essere stato colpito da una fioriera. Anche un ragazzo è stato ferito alla fronte da una manganellata e i manifestanti raccontano di diversi contusi. Tra i due cordoni contrapposti, a tentare di dividerli fermando gli scudi degli agenti con le mani, anche Lello, il manifestante anarchico in sedia a rotelle che già il 19 ottobre imbrattò il muso di una camionetta della Finanza con lo spray rosso.

La giornata di dura protesta però è iniziata ancora prima del sit-in. Intorno alle 16 hanno tentato di occupare la sede del Pd in via Sant'Andrea delle Fratte i No Tav che si sono dati appuntamento a Roma in occasione del vertice Italia-Francia. I manifestanti, circa una settantina, hanno lanciato petardi contro le forze dell'ordine che presidiavano la "casa" democrat ma sono stati respinti. "Abbiamo occupato la sede del Pd perché questo partito governa il Paese e non ha cambiato idea sull'utilizzo dei 26 miliardi per la Tav" hanno detto al megafono.

A poca distanza, in via della Mercede, davanti alla sede del Cipe, i collettivi hanno montato alcune tende e ci sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine al passaggio di alcuni manifestanti diretti al sit-in in Campo de' Fiori, sempre per il lancio di petardi.

FONTE: Viola Giannoli (repubblica.it)

venerdì 15 novembre 2013

Miss Bumbum 2013, vince la 25enne Diane: ha il miglior lato B del Brasile



È Daiane Macedo, 25 anni originaria della regione del Goias, la vincitrice del Miss Bumbum 2013.
La studentessa universitaria ha vinto la sfida contro altre 27 ragazze in corsa per il titolo di "miglior lato B del Brasile".

Curve mozzafiato per Daiane, che oltre a mostrare le sue grazie studia Economia e Commercio. In finale ha sconfitto Eliana Amaral, proveniente dallo stato nord-orientale di Pernambuco, e Jessica Amaral, candidata del nord e dell'amazzonica Pará.

Tuttavia la vittoria presenta un "giallo". Daiane ha infatti ammesso che il suo lato B non è del tutto "naturale". La sua rotondità perfetta sarebbe infatti frutto di alcune sedute di liposuzione.

FONTE: ilmessaggero.it

giovedì 7 novembre 2013

Meno gli incidenti stradali (-9,2%) In calo morti (-5,4%) e feriti (-9,3%)

I fine settimana il momento più a rischio, ben il 75% degli incidenti avviene sulle strade urbane e la causa principale è la distrazione. Crescono invece i sinistri che coinvolgono i ciclisti (237 hanno perso la vita).


Puntuali, dopo le dovute le opportune verifiche e le elaborazioni, arrivano dall’ACI e dall’ISTAT i numeri di una profonda analisi sugli incidenti stradali in Italia, esaminati in ogni loro aspetto. Il primo dato che emerge è abbastanza confortante, poiché tutti i principali numeri sono in diminuzione: incidenti, morti e feriti hanno fatto segnare un significativo regresso, (-9,2%, -5,4% e -9,3% rispettivamente), ma c’è ancora tanto da fare, se si pensa che i decessi in totale lo scorso anno sono stati ben 3.653 (i feriti sono stati 264.716), vale a dire quasi esattamente 10 per ogni giorno dell’anno, nel quale si sono verificati in media 512 incidenti stradali complessivi (con 725 feriti).

In Europa. Ampliando l’orizzonte, fra il 2001 ed il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata del 48,5%, con una diminuzione del numero dei decessi da 7.096 a 3.653. Proiettando i risultati in seno all’Unione Europea, nel 2012 sono morte in incidenti stradali 27.724 persone (l’8,8% in meno rispetto al 2011), vale a dire una media di 55 persone ogni milione di abitanti. L’Italia si colloca quasi nel mezzo della graduatoria con un valore pari a 60,1 (il valore medio è del 55,0%) piazzandosi al 13°posto dietro a Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.

Necessità di investimenti. Il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani ha introdotto la conferenza ricordando che “non possiamo gioire per il sensibile calo dei numeri principali poiché sono ancora troppo alti, seppur stanno a significare che, quando si investe in tecnologia, come ad esempio i tutor sulle autostrade, i risultati arrivano. Un euro investito in tecnologie per la sicurezza fa risparmiare almeno venti volte tanto in costi sociali. Ma c’è ancora bisogno di investire in formazione per i conducenti, con corsi di guida sicura progressivi per abilitare alla guida delle vetture più potenti, e sulle messa in sicurezza delle strade italiane ”. Il presidente dell’ISTAT Antonio Golini, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una definizione univoca di lesione grave riconosciuta internazionalmente, sulla quale l’Italia sta procedendo ad una sperimentazione grazie all’ISTAT, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero della Salute. Inoltre Golini ha lamentato la non rapidità e correttezza delle segnalazioni degli incidenti all’ISTAT da parte di alcuni enti, in particolar modo le Polizie Urbane.

Città pericolose. Nonostante molti ritengono che il pericolo maggiore sia sulle strade extraurbane e autostrade, è nelle città che i numeri degli incidenti sono notevolmente superiori: infatti nei centri urbani avviene il 75% degli incidenti con il 42% di morti e il 72% di feriti. Il picco delle conseguenze più gravi si registra a Venezia e Napoli (1,5 morti ogni 100 incidenti) mentre la situazione è migliore in altre grandi città: (Milano, Genova e Bari registrano lo 0,5%).

FONTE: Roberto Argenti (motori.ilmessaggero.it)