No di Grasso al voto segreto, Senato boccia pregiudiziali. In piazza i sostenitori del Cavaliere, rimosso uno striscione. Lavoratori allontanati dal sit-in. Uno ha tentato di darsi fuoco
Al Senato è il giorno del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, dopo la condanna nel processo Mediaset, sulla base della legge Severino.
Il voto dell'Aula anticipato alle 17. Il presidente del Senato, Pietro Grasso ha letto in aula i tempi delle dichiarazioni di voto e delle votazioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Le dichiarazioni di voto, in diretta tv, si terranno a partire dalle 15.30, mentre la votazione è prevista per le 17, anticipata, quindi, rispetto alle 19 attese in un primo momento.
Scontato il sì, con i voti di Pd e 5 Stelle. Forza Italia e Nuovo centrodestra voteranno contro. In mattinata nell'Aula del Senato sono state presentate, da parte del centrodestra, 6 questioni pregiudiziali (tutte respinte) e 7 ordini del giorno in difformità della relazione della Giunta per le immunità che è a favore della decadenza di Berlusconi.
Senatori a vita nel mirino di Forza Italia a palazzo Madama, in particolare il senatore Renzo Piano. «Chiedo ai colleghi senatori - ha attaccato Sandro Bondi - se ritengono opportuno e accettabile se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano». Dopo il suo intervento è iniziata una serie di interventi sul tema. Maurizio Gasparri ha stigmatizzato come Piano «non sia mai venuto in Aula. Si vergogni!». Il senatore forzista ha detto che la presenza di Piano oggi, solo in occasione del voto sulla decadenza di Berlusconi «non rende onore» al ruolo, perché «senatori a vita lo si è tutti i giorni e non solo per partecipare a questa gogna».
In difesa dei senatori a vita è intervenuto il capogruppo Pd, Luigi Zanda, sottolineando che «sono senatori a tutti gli effetti» e augurandosi «che continuino a partecipare attivamente». Loredana De Petris (Sel) ha respinto ogni tentativo di «intimidazione» nei confronti dei componenti del Senato. I quali, ha ricordato, chiudendo la querelle, il presidente Grasso citando l'articolo 1 del regolamento, secondo il quale «acquistano le prerogative della carica e tutti i diritti inerenti alle loro funzioni, per il solo fatto della elezione o della nomina, dal momento della proclamazione se eletti, o dalla comunicazione della nomina se nominati». Claudio Abbado, ha ricordato Grasso, ha mandato una lettera spiegando che per motivi di salute non può partecipare alle sedute.
Lite Bondi-Formigoni. «Vergogna» ha urlato Sandro Bondi a Roberto Formigoni: i due sono quasi arrivati alle mani e sono dovuti intervenire i commessi per separarli. L'episodio è stato immortalato dal cellulare del senatore Pd Sergio Lo Giudice e pubblicato su Twitter. «Sarà una giornata lunga - scrive Lo Giudice -. Il versetto ermetista declamato dal senatore Bondi al senatore Formigoni era "Vergogna"».
Grasso: no al voto segreto. La Giunta per il Regolamento del Senato il 30 ottobre ha stabilito che per casi di non convalida dell'elezione il voto fosse palese perché a tutela della composizione del plenum e non sulla persona. Non ci sono novità per riaprire ora il dibattito. Grasso ha risposto così a FI che torna a chiedere il voto segreto sulla decadenza di Berlusconi.
Berlusconi affila le armi. Il Cavaliere ha convocato per oggi una manifestazione davanti a Palazzo Grazioli contro quello che definisce «un omicidio politico». «Io - ha aggiunto ieri - non ho intenzione di andarmene, ma continuerò a difendere la libertà».
Il comizio del Cavaliere. Resta confermato, ovviamente, il comizio dove ad attenderlo nel pomeriggio ci sarà il popolo azzurro chiamato a raccolta davanti la sua residenza.
La manifestazione di oggi è solo l'inizio. «La manifestazione - avverte Berlusconi - è solo l'inizio. Io non ho intenzione di andarmene ma continuerò a difendere la libertà».
FONTE: ilmessaggero.it
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