Dal 2010 al 2012 le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti sono
diminuite di 64 euro al mese, passando da una media di 1.328 euro a
1.264 euro. A fine biennio, se si considerano 13 mensilità, un
lavoratore ha incassato in un anno 832 euro meno del 2010. Lo si legge
nel rapporto sulle economie regionali di Bankitalia.
L'evoluzione del quadro congiunturale nel corso del 2013 mostra un
ulteriore ampliamento del divario fra centro nord e mezzogiorno, già
evidenziatosi nel 2011-12. E' quanto emerge dal rapporto della Banca d'Italia Economie regionali.
"La caduta dell'occupazione è proseguita- si legge- ma si è attenuata
nel secondo trimestre dell'anno al centro nord, mentre è rimasta intensa
nel mezzogiorno. Nel primo semestre dell'anno il tasso di
disoccupazione è cresciuto, rispetto allo stesso periodo del 2012, di
1,4 punti percentuali al centro nord e di 2,5 nel mezzogiorno; la
crescita nelle regioni meridionali è stata parzialmente frenata dal calo
dell'offerta di lavoro. Le ore di cassa integrazione guadagni sono
complessivamente tornate a calare; soltanto nel nord est se ne è
registrato un ulteriore aumento".
È proseguito, spiega via nazionale, "in tutte le macroaree il calo
dei prestiti bancari alle imprese riconducibile sia alla domanda di
finanziamenti, debole in tutte le aree del paese e in particolare al
centro-sud, sia alle condizioni di offerta (in particolare di quelle
praticate dalle banche di minori dimensioni), su cui ha pesato la
percezione di una più elevata rischiosità dei finanziamenti verso
specifici settori e imprese".
La qualità del credito alle imprese, misurata dal flusso di nuove
sofferenze in rapporto ai prestiti, "è peggiorata nel primo semestre
dell'anno. Il peggioramento del merito creditizio è evidenziato anche
dall'andamento delle crisi aziendali, divenute più frequenti nel corso
della crisi. I fallimenti d'impresa sono aumentati rapidamente tra il
2008 e il 2012 in tutte le aree del paese. Ovunque le imprese fallite
mostravano una situazione economica e finanziaria più tesa che nel resto
delle imprese già nel periodo pre-crisi (2004-2007)".
Infine i prestiti bancari alle famiglie consumatrici che "sono
risultati pressochè stagnanti nel centro-nord, a fronte di una flessione
significativa nel mezzogiorno. Sulla debolezza dei prestiti alle
famiglie hanno inciso principalmente fattori di domanda".
FONTE: huffingtonpost.it
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