sabato 30 novembre 2013

Banca d'Italia, rapporto economie regionali: cresce il divario tra Nord e Sud. Il calo degli stipendi dal 2010 a oggi


 Dal 2010 al 2012 le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti sono diminuite di 64 euro al mese, passando da una media di 1.328 euro a 1.264 euro. A fine biennio, se si considerano 13 mensilità, un lavoratore ha incassato in un anno 832 euro meno del 2010. Lo si legge nel rapporto sulle economie regionali di Bankitalia.
L'evoluzione del quadro congiunturale nel corso del 2013 mostra un ulteriore ampliamento del divario fra centro nord e mezzogiorno, già evidenziatosi nel 2011-12. E' quanto emerge dal rapporto della Banca d'Italia Economie regionali. "La caduta dell'occupazione è proseguita- si legge- ma si è attenuata nel secondo trimestre dell'anno al centro nord, mentre è rimasta intensa nel mezzogiorno. Nel primo semestre dell'anno il tasso di disoccupazione è cresciuto, rispetto allo stesso periodo del 2012, di 1,4 punti percentuali al centro nord e di 2,5 nel mezzogiorno; la crescita nelle regioni meridionali è stata parzialmente frenata dal calo dell'offerta di lavoro. Le ore di cassa integrazione guadagni sono complessivamente tornate a calare; soltanto nel nord est se ne è registrato un ulteriore aumento".
È proseguito, spiega via nazionale, "in tutte le macroaree il calo dei prestiti bancari alle imprese riconducibile sia alla domanda di finanziamenti, debole in tutte le aree del paese e in particolare al centro-sud, sia alle condizioni di offerta (in particolare di quelle praticate dalle banche di minori dimensioni), su cui ha pesato la percezione di una più elevata rischiosità dei finanziamenti verso specifici settori e imprese".
La qualità del credito alle imprese, misurata dal flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti, "è peggiorata nel primo semestre dell'anno. Il peggioramento del merito creditizio è evidenziato anche dall'andamento delle crisi aziendali, divenute più frequenti nel corso della crisi. I fallimenti d'impresa sono aumentati rapidamente tra il 2008 e il 2012 in tutte le aree del paese. Ovunque le imprese fallite mostravano una situazione economica e finanziaria più tesa che nel resto delle imprese già nel periodo pre-crisi (2004-2007)".
Infine i prestiti bancari alle famiglie consumatrici che "sono risultati pressochè stagnanti nel centro-nord, a fronte di una flessione significativa nel mezzogiorno. Sulla debolezza dei prestiti alle famiglie hanno inciso principalmente fattori di domanda".
 
FONTE: huffingtonpost.it

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