La nave si è staccata dagli scogli, fiancata deformata. Al Giglio tv da tutto il mondo, 500 persone al lavoro. Orlando: ci sono le condizioni per chiedere i danni ambientali
È alta circa 4 metri, finora, la parte di Concordia emersa dall'acqua dall'inizio delle operazioni di rotazione.
È il calcolo 'a occhio' che fanno i tecnici. Gli esperti spiegano comunque che non si tratta di un criterio di valutazione rigoroso, perchè durante l'operazione la nave subisce delle deformazioni. Il criterio scientifico per valutare l'avanzamento dei lavori è quello dei gradi: al momento sono 11.
Ha cominciato a spostarsi il relitto della Concordia. E' iniziata stamani alle 9, con circa 3 ore di ritardo rispetto al previsto per il temporale che nella notte si è abbattuto sul Giglio, la rotazione del relitto della nave della Costa naufragata il 13 gennaio 2012, una tragedia che provocò la morte di 32 persone, due ancora disperse dentro il relitto.
Intorno a mezzogiorno la nave si è staccata dallo scoglio, superando quella che per gli esperti era la fase più incerta. Lo scafo ha già compiuto una rotazione di 3 gradi ed è riemerso di qualche metro. Tutto procede secondo i piani e l'operazione dovrebbe essere conclusa in circa 12 ore. Nessuna criticità ambientale.
Il "parbuckling". Quasi due anni dopo il naufragio, via quindi finalmente al "parbuckling", così viene chiamata l'operazione di raddrizzamento che riporterà in posizione verticale la Concordia e che costerà, secondo alcune stime, circa 600 milioni di euro a carico delle assicurazioni. Cinquecento gli uomini al lavoro. Al Giglio presenti tv da tutto il mondo, 350 i giornalisti sull'isola.
Il relitto si sposta. Come da programma, due ore dopo l'avvio delle operazioni di parbuckling, già lo spostamento della Concordia comincia a essere visibile. La parte che sta emergendo dal mare, circa un metro, è chiaramente distinguibile, per il suo colore scuro, rispetto a quella che è da sempre rimasta fuori dall'acqua. La prima fase delle operazioni è quella del distacco dagli scogli: il relitto poggia su due speroni di roccia che l'hanno in parte penetrato e dai quali lo scafo deve disincagliarsi.
La deformazione nella fiancata. La rotazione della Concordia sta avvenendo «secondo le previsioni» ma dalle informazioni raccolte da strumenti e telecamere la fiancata di dritta, cioè quella sommersa, presenta una «significativa deformazione» che potrà essere verificata meglio solo a operazione conclusa, ha detto il commissario Franco Gabrielli.
Il via al raddrizzamento. «Alle ore 9 il senior salvage master Nick Sloane ha dato l'ordine di attivare i comandi dalla control room posizionata sulla chiatta Polluce nelle immediate vicinanze della prua della Concordia - sottolinea una nota congiunta della Protezione civile, di Costa e di Titan-Micoperi, la società che si occupa del recupero -. Per trasmettere tutti i comandi e ricevere segnali da questa posizione remota, ad esempio attivare i martinetti idraulici, aprire e chiudere le valvole dei cassoni, ricevere informazioni sulla posizione del relitto, sono stati installati due cordoni ombelicali (uno di back up all'altro), ossia cavi che garantiscono il collegamento fra la control room e il relitto».
Il ritardo. Non è stato dovuto a problemi di «carattere tecnico»: il forte temporale che nella notte si è abbattuto sull'isola, infatti, non ha permesso ai tecnici del Consorzio italo-americano Titan Micoperi di effettuare gli ultimi interventi propedeutici al parbuckling: il posizionamento della chiatta con la
control room, la stanza da dove vengono dirette tutte le operazioni in mare, e delle panne antinquinamento.
«Non c'è nessuna preoccupazione di carattere tecnico», ha detto il commissario per l'emergenza della Concordia Franco Gabrielli. «Questa notte - ha aggiunto - il tempo non è stato favorevole, ma tutto è nella norma, tutto è regolare. La sequenza di preparazione è rispettata».
La stima di 12 ore per la durata della rotazione del relitto della Concordia «rimane valida, poi tutto dipende dal comportamento del relitto», ha detto ancora Girotto. L'avvio dei lavori è slittato di circa tre ore «ma la tempistica è la stessa» hanno assicurato i tecnici.
Per far ruotare la Costa Concordia sono utilizzate 56 catene,che passano sotto lo scavo e sono fissate al fianco sinistro del relitto. Ciascuna catena misura 58 metri e pesa 26 tonnellate: un solo anello 205 chili. Ventidue fanno perno sulle undici torri ancorate stabilmente al fondo marino e saranno tese grazie a martinetti idraulici. Trentasei martinetti si trovano anche su nove degli undici cassoni montati sul lato sinistro. Per favorire la rotazione sarà esercitata una forza pari a 23.800 tonnellate.
Per realizzare le strutture del cantiere costruito in questi mesi attorno al relitto sono state impiegate più di 30mila tonnellate di acciaio, pari a quattro volte il peso della torre Eiffel a Parigi. Questo ha dato lavoro a 150 aziende italiane: Fincantieri in testa. I primi ordini sono partiti neppure due mesi dopo il naufragio.
Nel corso dell'operazione è possibile che vi sia il rilascio, dall'interno della nave, di gas prodotti dalla decomposizione dei materiali organici ma al momento non sono stati superati i limiti di emissioni nell'atmosfera, hanno poi spiegato i tecnici della Micoperi. «L'emissione di H2s, cioè di gas prodotti dalla decomposizione di materiale organico è una possibilità - ha detto Girotto -. In ogni caso, abbiamo un controllo costante delle emissioni nell'atmosfera dal quale, al momento, non risulta alcun superamento dei limiti».
I risarcimenti. «Credo che ci siano tutte le condizioni perché» ci sia una richiesta di danni per il disastro della Costa Concordia. Così il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando. Il ministro ha poi precisato che «l'impatto ambientale lo vedremo quando il relitto sarà rimosso. Il ministero farà tutti i passi necessari perché questa quantificazione sia completa e integri un'analisi di ciò che è avvenuto nei fondali».
FONTE: ilmessaggero.it
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