Nei giorni scorsi la scoperta che le camere della struttura di lungomare erano state devastate dagli hooligan. La presidente Polverini ne aveva annunciato la riapertura informando che avrebbe ospitato, oltre ad un hotel a tre stelle, con servizi da quattro stelle, anche una scuola di alta formazione alberghiera. “E’ una notizia importante per il territorio perché creerà un indotto che potrà rivitalizzare l’economia”
Una cinquantina di camere devastate, finestre e porte sfasciate, sanitari spaccati. Questo il triste bilancio dei raid dei vandali su tutti e quattro i piani dell’Enalc hotel di Ostia, la storica struttura che tra la fine degli anni ’50 e i ’60 ospitò eventi di prestigio a lungomare.
Ma dopo la sua chiusura, trent’anni fa, ecco iniziare la parabola discendente fino allo scempio scoperto nei giorni scorsi. Eppure nel frattempo è stato ristrutturato e poco prima di dimettersi l’ormai ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ne aveva annunciato la riapertura per il mese di settembre.
Ma adesso, se la Regione lo vorrà aprire davvero, dovrà spendere molti soldi per la sua riqualificazione dopo le devastazioni subite.
Il mese scorso si era svolta una conferenza stampa presso la struttura di lungomare alla quale avevano partecipato Renata Polverini e il presidente della Confcommercio di Roma e Lazio, Cesare Pambianchi.
In quell’occasione era stato annunciato che l’Enalc hotel avrebbe ospitato oltre ad un hotel a tre stelle, con servizi da quattro stelle, anche una scuola di alta formazione alberghiera.
La scuola alberghiera di Castelfusano Enalc era stata aperta nel gennaio del ’59. Poi, nel ’72 ci fu il passaggio di consegne tra l’ente Enalc e la Regione Lazio e nel ’75 fu chiusa.
“Oggi è una giornata importante per tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto”, disse Polverini: “è una notizia importante per il territorio perché creerà un indotto che potrà rivitalizzare l’economia. Il progetto che la Regione ha voluto fortemente e che ha trovato il sostegno di imprenditori che hanno assicurato il loro impegno”. E adesso? Tutto da rifare.
FONTE: Maria Grazia Stella (ostiatv.it)
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