Allarme amianto nel cuore di Ostia. A rilanciare il pericolo di un forte inquinamento ambientale nel XIII Municipio l'incendio divampato nell'ex asilo Doremidiverto e le segnalazioni dei residenti di via Ugolino Conti, una piccola traversa di via delle Baleniere, la via dello shopping di Ostia. E i dati parlano chiaro: sono complessivamente 12mila i ricoveri annui nel XIII Municipio per malattie tumorali, con 3 degenze su 4 per tumori maligni. Con finali troppo spesso avvolti dalle lacrime, considerato che nella zona la causa più frequente di morte è proprio per tumori. E' così per il 38% degli uomini e per il 29% delle donne. Molti dei quali proprio per tumori ai polmoni.
Dati incontrovertibili, che nei giorni scorsi hanno portato il dottor Mauro Dimitri, chirurgo urologo presidente della World Foundation of Urology, un'associazione impegnata da anni nella prevenzione dei tumori, a scrivere una lettera al sindaco di Roma Gianni Alemanno, per segnalare quanto sta accadendo. Una missiva inviata per consocenza anche al Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e ai Ministri dell'Ambiente e della Salute, Corrado Clini e Renato Balduzzi. Particolare attenzione, secondo quelli che sono gli studi effettuati da Dimitri, andrebbe posta nell'area di Nuova Ostia, proprio a ridosso del porto turistico. Due chilometri quadrati nei quali negli anni '70 il boom immobiliare ha permesso la realizzazione di una serie di palazzine. Peccato che quello che all'epoca non era noto come un materiale nocivo, negli anni sia stato riconosciuto come un elemento killer per la salute dell'uomo: l'amianto.
Ostia quindi sarebbe soggetta ad «una gravissima emergenza sanitaria - scrive il dottor Dimitri nella lettera inviata alle istituzioni - alla quale è sottoposta la popolazione, con la possibilità di un grave incremento di tumori al polmone. Volevo denunciare, come cittadino e medico, questo grave pericolo non risolto che incombe su popolazione di Ostia, per il quale le istituzioni sono chiamate a intervenire. Parliamo di un'area sferzata dal vento proveniente dal mare, che incide sulla diffusione dell'amianto, materiale molto friabile: penso ai tanti bambini e giovani che vivono qui. Si tratta di patologie che possono restare latenti per anni e poi esplodere tra la popolazione». E i tetti in amianto sono ancora lì, a ricordare il pericolo di morte al quale sono soggetti i residenti di Ostia. Dagli anni '70 ad oggi solo il 20% dei palazzi realizzati con parti di eternit è stato sottoposto a bonifica, e in gran parte per merito dei privati. Troppo poco per parlare di attenzione verso la salute pubblica. I dati fanno paura. I residenti della zona di Nuova Ostia, e non solo, vogliono solo vedere tutelato il loro diritto alla vita. Niente di più.
FONTE: reporternews.it
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