Ostia – Ponte della Scafa: tutto fermo. E mentre il consigliere regionale Pd, Esterino Montino, afferma che la nuova opera che risolverebbe i cronici problemi di traffico tra Ostia e Fiumicino non si farà, l’assessore regionale alle infrastrutture, Luca Malcotti, rassicura che “il progetto del nuovo ponte non è stato definanziato dalla Regione: quest’opera è importante e strategica non solo per Fiumicino ma per tutto il litorale romano”.
E a Fiumicino i consiglieri della lista civica Noi insieme, Luigi Satta e Roberto Severini, affermano che “contro il taglio ai finanziamenti bisogna farsi sentire, mettere al più presto in piedi un tavolo tecnico con governo, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma per trovare i fondi”.
L’alternativa? Puntare immediatamente sul Ponte di Dragona che avrebbe diversi vantaggi rispetto al faraonico planning della Scafa. Da un punto di vista progettuale, non dovendo affrontare i continui veti delle varie soprintendenze e sovrintendenze e l’impegno enorme economico, sarebbe un progetto più snello.
“A marzo scorso avevo denunciato il nulla di fatto per il nuovo Ponte della Scafa e il rischio che si perdessero i finanziamenti”, aveva dichiarato Montino alcune settimane fa. Infine, era arrivata la conferma che gli oltre 25 milioni di euro messi a disposizione dalla giunta regionale di centrosinistra nella passata amministrazione erano stati “buttati al vento”.
Il problema, secondo Montino? “Purtroppo sono passati anni e il Comune di Roma non ha impegnato i soldi in un progetto. Niente appalto. E quindi niente soldi. Eppure il finanziamento doveva servire per lavori indispensabili al collegamento della strada regionale di via della Scafa con l’autostrada A12, l’aeroporto di Fiumicino e la viabilità di raccordo del quadrante sud (Ostia-Fiumicino).
“Un’infrastruttura strategica sul territorio, necessaria a decongestionare e rendere più sicura la viabilità del settore migliorando in modo significativo la pericolosità di un tratto che vede la presenza di svincoli a raso ma”, sottolinea l’esponente democratico, “l’inadeguatezza del Comune di Roma, del sindaco Alemanno, l’impasse del comune di Fiumicino che, evidentemente, non è riuscito a far sentire le proprie ragioni a sostegno della necessità di quest’opera, la gestione superficiale su tutta questa vicenda della giunta Polverini hanno provocato la perdita del finanziamento. Oggi, dunque”, conclude, “siamo al nulla certificato, ai fondi in perenzione. Complimenti vivissimi al centrodestra. E a chi ha amministrato in questa maniera indecente, sprecando tempo e denaro”.
Per contro, l’assessore Malcotti ai primi del mese di agosto ha precisato che nelle ultime settimane c’era stato uno “scambio di corrispondenza tra Roma Capitale e Regione Lazio per mandare avanti il progetto che prevede il finanziamento di 25,5 milioni di euro”.
Cosa manca? “Non appena verrà prodotto, nei termini previsti dalla legge, l’atto d’obbligo nei confronti delle imprese aggiudicatrici”, aveva spiegato l’assessore Malcotti, “la Regione potrà ricognire i fondi dalla perenzione amministrativa, procedimento automatico previsto dalla legge che si trasforma in definanziamento solo nel caso in cui non vengano prodotti gli atti amministrativi di aggiudicazione della gara”
E aveva aggiunto, che il progetto non è stato definanziato dalla Regione. Anche lui, come il collega dell’opposizione, si era trovato d’accordo nel definire l’opera “importante e strategica non solo per Fiumicino ma per tutto il litorale romano”.
Amaro il commento dei consiglieri Satta e Severini. “Il ponte non si farà: è l’ennesima decisione che penalizza il nostro Comune e il Lido di Ostia. Si continua a parlare di raddoppio dell’aeroporto, di rilancio infrastrutturale del litorale e poi ci si dimentica del Ponte della Scafa facendosi scippare i soldi in questo modo”.
“Un aeroporto intercontinentale come quello presentato da AdR senza un assetto viario decente rischia di essere un boomerang. Il Ponte deve far parte di un unico progetto, inglobato nell’ampliamento aeroportuale, se non si vuole assistere ancora a lungo serpentoni di auto in fila, smog e automobilisti perennemente sul piede di guerra, che di certo non dipingerebbe Fiumicino e l’Italia come un Paese europeo proiettato al terzo millennio”, avevano commentato i consiglieri di Fiumicino.
Fonte: Maria Grazia Stella (Ostiatv.it)
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